Bruxelles, 30 novembre - N.R. - Il Partito Radicale ha oggi inviato una lettera-opuscolo, firmata dal primo segretario Sergio Stanzani, ai circa 7000 deputati e senatori dei dodici parlamenti dei Paesi CEE. Ad essi viene rivolta un'esplicita richiesta a sostenere le tre dichiarazioni recentemente approvate dal Parlamento Europeo, depositando mozioni di analogo contenuto nel proprio Parlamento nazionale. "Al di la delle ideologie e opinioni politiche -scrive tra l'altro Stanzani - noi tutti abbiamo un problema comune, del quale le opinioni pubbliche non sono forse ancora sufficientemente consapevoli, anche per responsabilità dei mass-media. E' in atto un processo, costante e progressivo, di spoliazione dei poteri dei nostri parlamenti nazionali a tutto vantaggio di una dimensione comunitaria europea ancora priva di effettive istituzioni democratiche. Tra maggio e settembre -prosegue il primo segretario del PR- il Parlamento Europeo ha compiuto atti politici di grande rilievo, chiedendo in pratica la nascita d
i un vero organo legislativo europeo, di un esecutivo dinnanzi ad esso responsabile, nonché la convocazione di referendum consultivi sui nuovi poteri da affidarsi alle istituzioni continentali e l'affermazione del diritto di candidatura di qualsiasi cittadino europeo in ciascun paese dei dodici. Si tratta di una vera e propria carta delle nuove istituzioni e di nuovi diritti europei, sin qui oltraggiosamente ignorata dai capi di stato e di governo, ma che va rilanciata e sostenuta in ogni parlamento nazionale affinché - a maggior ragione in vista del '92 - il gravissimo problema del deficit democratico europeo sia colmato". La lettera-opuscolo informa inoltre circa le iniziative istituzionali in corso al PE in materia di droga e rivolge l'invito alla partecipazione al Congresso transnazionale di Zagabria. Analogo invito è stato rivolto a tutti i partiti e a tutti gli organi di informazione europei. Sono già 63 gli eurodeputati che intendono partecipare al Congresso, ribadendo questa volontà in una lettera al
premier jugoslavo Branko Mikulic.