Roma, 1 dicembre - N.R. - Marco Taradash della segreteria del CORA (Coordinamento Radicale Antiproibizionista) ha oggi dichiarato:
"I soldi ci sono, ma non sanno come spartirseli. Questa è la verità che emerge dietro i contrasti "tecnici" sulla nuova legge sulle tossicodipendenze. Mentre si lasciano sprofondare nella burocrazia e nell'incuria i centri pubblici di assistenza, che pure hanno dato spesso un contributo importante e talvolta essenziale per ridurre i danni provocati dall'avere irresponsabilmente consegnato al mondo criminale il controllo delle droghe, ministri e segretari di partito si disputano i miliardi e il potere che la nuova legge distribuirà secondo i classici criteri della lottizzazione e della clientela.
Ma il peggio della legge non sarà questa vendemmia a spese della società e dei tossicomani bisognosi di effettiva assistenza. Sarà l'ispirazione ipocrita e mascalzona che è sottesa alla nuova legge, per cui droga equivale a tossicodipendenza e traffico equivale a piccolo spaccio.
Oggi intere porzioni dell'economia legale del paese sono controllate dai narcotrafficanti, le fasce costiere più ricche ed eleganti d'Europa sono preda delle mafie, le istituzioni fondamentali, dal parlamento all'arma dei carabinieri sono infiltrate, influenzate, controllate dal potere criminale. E Craxi e Jervolino vogliono multare il consumatore di Hashish! Certo, ridurre la domanda è un obiettivo da raggiungere. Ma lo si può fare meglio con politiche sanitarie ed educative che con la punizione, come dimostra l'esperienza del 90% dei paesi del mondo dove il consumo è vanamente perseguito. Imporre una morale di Stato, affidare al giudice e al poliziotto la responsabilità di comportamenti che appartengono alla sfera delle libertà individuali, non soltanto contraddice i criteri di fondo di una società libera ma produce l'effetto perverso di creare intorno al mondo criminale una solidarietà e una complicità che rendono impossibile ogni attività di repressione. Non c'è dubbio ormai che questo è per qualcuno, an
che nel mondo politico, l'obiettivo vero della campagna 'antidroga' ".