Bruxelles, 5 dicembre - N.R.- Sono ormai più di duecento gli iscritti al Partito Radicale che vivono nei paesi dell'Est: circa 120 in Jugoslavia, oltre 50 in Polonia, più di 30 in Ungheria, ai quali si aggiungono altri singoli iscritti in Unione Sovietica, Cecoslovacchia, Romania.
"Si tratta -ha detto oggi l'europarlamentare radicale Giovanni Negri- di un risultato che ritengo di grande valore per il partito.
Dietro questa arida cifra sta infatti un lavoro militante, spesso svolto in condizioni proibitive e clandestine, che ha permesso al Partito Radicale di impiantare e accrescere la propria presenza politica in quei paesi e in quelle società.
E' l'idea stessa di partito transnazionale, nonché il lavoro politico per i diritti umani e la costruzione degli Stati Uniti d'Europa intesi come casa comune della democrazia e dello stesso stato di diritto, che riscuote approvazione e consenso. A ciò si aggiunge la decisione di svolgere il Congresso a Zagabria, seguita con grande attenzione e speranza, perché rappresenta una concreta possibilità di incontro fra radicali dell'Est e dell'Ovest; un incontro e un dialogo che non hanno avuto sin qui la possibilità di svolgersi."
Sul tema del Congresso a Zagabria si terrà domani a Roma una conferenza stampa presso l'hotel Nazionale, ore 12.