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Agora' Agora - 9 dicembre 1988
MASSACRI-IRAN: ESECUZIONI SOMMARIE DI PRIGIONIERI POLITICI NELLE CARCERI KHOMEINISTE. IL SILENZIO DELLA STAMPA ITALIANA ED EUROPEA.
DE STEFANO, SEGRETARIO FEDERALE DEL PR PROPONE AD ANDREOTTI DI CHIEDERE AL GOVERNO DI TEHERAN CHE UNA COMMISSIONE ITALIANA POSSA VERIFICARE LO STATO DI DETENZIONE DEI PRIGIONIERI POLITICI.

Roma, 9 dicembre 1988 - N.R. - Mario De Stefano, segretario federale del Partito radicale ha dichiarato :

" Nei giorni scorsi, secondo notizie giunteci da informatori attendibili, alcune centinaia di oppositori politici del regime di Khomeini sono stati trucidati in varie carceri.

Tra gli assassinati i dirigenti e numerosi membri del partito Tudeh (comunisti), militanti dell'organizzazione dei lavoratori rivoluzionari dell'Iran (Rahe Karghar), Fedayn del Popolo Iraniano, Fedayn del Popolo (Maggioranza) e Mujahedin del popolo.

Alcune centinaia di persone massacrate con vari sistemi in diverse carceri iraniane, compreso il carcere di Evin a Teheran, dove sembra che decine di prigionieri politici siano stati ammassati in un locale e fatti saltare in aria con una bomba.

Ebbene, di queste notizie, giunte in occidente almeno una settimana orsono, nulla è comparso sui giornali italiani, nulla ne ha detto la televisione di stato. Il silenzio, come altre volte, è caduto su questo orrendo crimine che, se confermato, ci farebbe riandare ai tempi delle esecuzioni di massa nei lager di Hitler.

A questo punto occorre veramente interrogarsi sul perché di questi silenzi, su cosa provoca nei giornalisti italiani ed europei questo atteggiamento di disinteresse per quanto accade in Iran.

Silenzi dovuti a disattenzione e sottovalutazione, o non piuttosto silenzio complice?

Il regime di Khomeini si è macchiato di orrendi crimini contro l'intera umanità prima ancora che contro il popolo iraniano. Ma gli stati democratici dell'Occidente cosa hanno fatto?

Alcuni grandi gruppi finanziari ed industriali italiani hanno approfittato della guerra con l'Iraq per fare affari.

Il nostro governo, così sollecito in altre circostanze nel denunciare violazioni dei diritti umani, intrattiene proficue relazioni commerciali e diplomatiche con questo regime.

Insomma, dietro il muro di silenzio si nascondono complicità e connivenze.

Il ministro Andreotti potrebbe richiedere al governo iraniano il visto di ingresso per una commissione di avvocati e di medici che verifichi nelle carceri iraniane il trattamento riservato ai prigionieri politici, per eventualmente smentire quanto viene riferito dagli oppositori del regime o, come è probabile, per confermare le notizie dei massacri.

E' quello che formalmente gli propongo di fare.

Spero solo di non dover rinnovare questa richiesta in occasione di un nuovo eccidio."

 
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