Roma, 28, dicembre - N.R. - Paolo Pietrosanti -direttore del giornale Notizie Radicali e consigliere federale del PR- interviene oggi sul dibattito relativo alla riforma della leva.
"Le reiterate sortite di Occhetto hanno esclusivamente il merito di far discutere: un merito non marginale, s'intende. Ma hanno soprattutto un grave difetto di fondo, da cui non si sottrae davvero nessuno tra coloro che in questi giorni sono intervenuti in proposito. Tutti -"pacifisti" e non- si ritengono soddisfatti e paghi di disquisire dello strumento militare, delle riforme possibili della leva; ma a nessuno salta in mente che le forze armate sono, appunto, uno strumento, che dovrebbe servire una politica, una politica di difesa e sicurezza. Quella attuale è fondata sulla previsione di minacce cui ci si appresta a ribattere con la conduzione di confronti bellici sul nostro territorio, tra le nostre case, sui nostri campi. Ma a tutti appare ovvio, indiscutibile, pacifisti o meno che siano. Le minacce da fronteggiare le decidono i militari, e nessuno le discute; nessuno di conseguenza discute i principi che informano l'attuale politica di sicurezza di questo paese. Che sia folle mantenere in Europa 12 disp
ositivi difensivi non salta in mente a nessuno; che le minacce vere alla pace siano costituite dalla fame e dal permanere in vita di dittature sovente foraggiate da questo stesso paese non viene in mente a nessuno. La forza della cultura militare è soverchiante: impossibile anche soltanto provare a porsi in alternativa ad essa. Occuparsi di strumenti è facile. La politica di difesa e sicurezza è roba da grandi; chi ce lo fa fare? Tanto più che questa politica ci ha garantito più di 40 anni di pace qui in Europa. Che questo sia costato e costi la vita e la libertà a centinaia di milioni di persone, è un prezzo equo da corrispondere; tanto, quelle persone avevano e hanno per lo più la pelle nera, o vivono oltrecortina.
Vero Occhetto, vero pacifisti, vero giovani socialisti?"