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Agora' Agora - 10 gennaio 1989
PETEANO: TEODORI CHIEDE CHE LA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLE STRAGI INVII OSSERVATORI AL PROCESSO DI SECONDO GRADO PER IMPEDIRE MANOVRE TESE AD OSTACOLARE UNA RICERCA DELLA VERITA'. UN PASSO INDIETRO DOPO LA CONFESSIONE DI VINCIGUERRA? IL RUOLO DI SISMI, CARABINIERI, MAGISTRATURA E VERTICI DEL MINISTERO DELL'INTERNO. DI SEGUITO LA LETTERA INVIATA AL PRESIDENTE GUALTIERI.

10 gennaio 1989

Caro Presidente,

la nostra commissione continua a brillare per l'assenza e l'inerzia sulle questioni che istituzionalmente le sono affidate tra cui, in primo luogo, l'inchiesta "sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi".

Si è aperto il 9 gennaio il processo di appello per la strage di Peteano del 31 maggio 1972. E' l'unica strage, tra le 12 dell'ultimo ventennio, di cui in sede giudiziaria sono stati individuati i responsabili grazie alla confessione di uno degli esecutori, Vincenzo Vinciguerra.

Ora, come riferisce la stampa, il processo di appello si tiene tra mille ostacoli e difficoltà, tesi tutti a coprire anche le verità individuate in primo grado se pure in maniera incompleta. Tra i responsabili di Peteano e dei successivi depistaggi sono coinvolti esponenti di vertice dei servizi di sicurezza, dei Carabinieri, della Polizia, della Magistratura e dell'apparato del Ministero dell'Interno, del tempo della strage e degli anni successivi. Ma anche gli attuali massimi vertici del SISMI e dei CC, oltre che della Magistratura veneziana, avrebbero, secondo informazioni di stampa, un atteggiamento tutt'altro che collaborativo nella ricerca della verità.

Di fronte a tale situazione propongo che la nostra commissione invii degli osservatori al processo per sottolineare la grande importanza che il Parlamento attribuisce all'individuazione dei responsabili e di coloro che per anni hanno depistato le indagini oltre che per garantire la trasparenza del processo. Ciò rientra nei compiti e doveri istituzionali dell'inchiesta parlamentare come voluta dalla legge istitutiva.

Caro Presidente,

sono sicuro che vorrà accogliere questa mia formale richiesta e mi auguro che la nostra commissione dia un segno concreto del suo impegno non limitandosi solo a proclamazioni ed ad atti rituali.

Con i miei più cordiali saluti.

Massimo Teodori

 
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