Cagliari, 23 gennaio-N.R.-I radicali sardi hanno raccolto oltre 9500 firme in 14 giorni per l'appello rivolto al Presidente della Corte Costituzionale "PER I REFERENDUM SU LA MADDALENA", che recita: "Osservato che ogni qualvolta in Sardegna viene usato l'istituto del referendum, per una ragione o per l'altra esso viene congelato; così nel 1979 quando, richiesto per la prima volta, fu sospeso per quasi otto anni, così oggi, quando per la seconda volta viene richiesto.
Considerato che di conseguenza si è arrivati alla paradossale situazione per cui l'istituto del referendum esiste in Sardegna solo quando non viene attivato, per scomparire tutte le volte che lo si richiede,
i sottoscritti cittadini rivolgono al Presidente della Corte Costituzionale un appello perché
a) la Corte Costituzionale, che si riunirà il 24 gennaio per esaminare l'impugnazione del governo avverso i referendum consultivi sardi, si esprima in tale data sul merito di tutte le questioni sollevate;
b) la decisione sia tale da garantire comunque ai cittadini della Sardegna l'uso di un fondamentale istituto di democrazia costituzionalmente garantito."
Il successo della raccolta di firme è stato più evidente a Cagliari(4000 firme raccolte agli otto tavoli) e quasi 1000 firme ad Oristano.
Marco Sappia, membro del Comitato promotore e militante del PR, ha consegnato alla Corte Costituzionale esattamente 8.415 firme: le restanti non sono giunte in tempi utili da alcuni centri di raccolta della Sardegna.
Bepi Podda, del PR, ha sottolineato "l'importanza che ha il raggiungimento dell'obiettivo delle diecimila firme in due settimane raccolte da centinaia di cittadini ed in particolare con il contributo di molti commercianti. Il successo dimostra la validità, anche nel senso della praticabilità della proposta e dell'iniziativa politica radicale. Ora attendiamo le decisioni della Corte Costituzionale".