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Agora' Agora - 25 gennaio 1989
ARMI AL SUDAFRICA: "L'ESPORTAZIONE DI ARMI ITALIANE AL SUDAFRICA. UNO SCANDALO CHE CONTINUA E CHE SI AGGRAVA. NUOVI CASI E RIVELAZIONI" : QUESTA MATTINA CONFERENZA STAMPA DI RUTELLI, VICESEGRETARIO DEL PR E DI DE FEO, CAPITANO DI FREGATA. INTERPELLANZA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E AI MINISTRI DEGLI ESTERI E DELLA DIFESA.

Roma, 25 gennaio - N.R. - Si è tenuta questa mattina a Roma, una conferenza stampa di Francesco Rutelli, vicesegretario del Partito Radicale e di Angelo De Feo, capitano di fregata e iscritto radicale, sul tema: "L'esportazione di armi italiane al Sudafrica: uno scandalo che continua e che si aggrava. Nuovi casi e rivelazioni".

Nel corso della conferenza stampa è stato reso noto il testo di un'interpellanza al Presidente del Consiglio e ai Ministri degli Esteri e della Difesa, sottoscritta dai deputati Rutelli, Calderisi, Teodori, Aglietta (Federalisti Europei), Ronchi (DP), Salvoldi (Verde), che riportiamo di seguito.

LA DICHIARAZIONE DI ANGELO DE FEO

Nel suo intervento De Feo ha dichiarato. "Vendere un cannone non è come vendere un elettrodomestico. La vendita di una tale arma presuppone da parte della società venditrice : la dimostrazione a caldo della sua efficacia anche a bordo di unità navali nazionali; l'addestramento al pezzo del personale straniero; l'assistenza in caso di avarie e incidenti. Vi è quindi un costante collegamento tra la ditta e la Forza armata acquirente, che anticipa e segue la consegna di un'arma. La presenza di cannoni ad apparecchiature elettroniche italiane sulle navi sudafricane è facilmente riscontrabile visitando le suddette unità o scorrendo gli almanacchi navali italiani e stranieri. Si può quindi ipotizzare che il segreto di Stato sia teso ad occultare alla Giustizia più che i fatti, i possibili connessi reati. E' questo il significato, a nostro avviso, del diniego del direttore del SISMI e del Presidente del Consiglio a consegnare al giudice istruttore Mastelloni la relativa documentazione. La norma che regola Il segret

o di Stato, così come oggi è esercitato nell'esclusiva competenza del Presidente del Consiglio, delega ad un organo non giurisdizionale la valutazione casuale e soggettiva che valica i limiti costituzionali. Si introduce infatti fra le fonti del diritto la volontà del "sovrano", con la possibilità di invocare il segreto di Stato in modo distorto e punitivo. Quanto è accaduto per la strage di Peteano e per la strage di Bologna dovrebbe insegnare qualcosa. Oppure basti pensare ai casi più recenti dell'incidente Argo 16 del SID e dell'udienza parlamentare sulla sicurezza dei voli nei nostri cieli. Ma come è noto nel caso che stiamo trattando emergono ben altre e corpose illegittimità se dovessero risultare vere e provate le gravi violazioni di cui abbiamo parlato e le denunce de "Il Giornale" del 13 -14 dicembre 1988 su "Armi e Tangenti" di Andrea Pucci. Già il G.I. Carlo Palermo, nella sua ordinanza di rinvio a giudizio, dà come provato che venivano scambiate armi con grosse partite di eroina e morfina base,

con "tangenti per gli intermediari, tangenti per i governi (meglio avrebbe fatto a dire: per uomini di governo),tangenti per i Servizi rappresentano solo il quadro finanziario e lo scheletro di operazioni poste in essere con una gravità e una forza di pressione, anche solo politica, terrificanti". Lo stesso G.I. Mastelloni così si esprime: "risuona sinistro, il contenuto delle affermazioni del generale di squadra aerea Antonio Podda (confermate poi dall'ammiraglio Sergio D'Agostino e dal generale Michele Carrera)secondo cui, in tema di commesse indirette e triangolazioni, il Servizio aveva il compito di tutelare il segreto e la riservatezza di tutta l'operazione, fino al momento dell'imbarco; era una disposizione permanente." Dall'inchiesta di Mastelloni è emerso che "tutte le operazioni coperte per Israele e per il Sudafrica erano a conoscenza del Ministro degli Esteri."

Per tutto quanto precede hanno validità, a nostro avviso, le parole che ebbe a dire al giudice Mastelloni il dott. Amadasi, una persona che sull'argomento conosceva molti segreti: "ci troviamo dinanzi al più grosso scandalo del dopoguerra".

 
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