Roma, 27 gennaio-N.R.- Un appello al Presidente della Repubblica per il rimpatrio di Silvia Baraldini, detenuta in un carcere USA in gravissime condizioni di salute. L'appello è già stato sottoscritto da oltre 200 parlamentari di vari gruppi. L'iniziativa è stata annunciata questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte l'avvocato di Silvia Baraldini, Elisabeth Fink, giunta appositamente dagli Stati Uniti, i parlamentari Emilio Vesce (PR), Patrizia Arnaboldi (DP), Nadia Masini (PCI), Sergio De Julio (Sin.Ind.), Giuliano Cellini (PSI), Luciano Righi (DC), Massimo Scalia (Verde), Lucia Manisco, giornalista, Renata Talassi(comitato Solidarietà), e Marina Baraldini(sorella di Silvia).
IL TESTO DELL'APPELLO A COSSIGA
Allarmati delle gravi condizioni di salute della cittadina italiana Silvia Baraldini, condannata a quarantatre anni di detenzione negli Stati Uniti per reati politici nonviolenti, Le chiediamo rispettosamente di far pervenire al Presidente degli Stati Uniti, in occasione del passaggio di poteri alla Casa Bianca, la richiesta di un atto di clemenza che permetta il rimpatrio della detenuta nel suo paese di origine.
LA STORIA DI SILVIA.
Attualmente detenuta al Metropolitan Correctional Center 150 Park RoW. New York, N.Y. 10007 .
Nata a Roma nel 1947, si è trasferita negli USA con il padre alla fine degli anni '50. Ha collaborato alla RAI di New York nel 1970/71: Militante del gruppo di sinistra "19 Maggio" (non clandestino). Arrestata il 9 novembre 1982 in quanto sospettata di aver partecipato con altri all'evasione della rivoluzionaria nera Joanne Chesimard. Condannata nel febbraio 1984 in base alla legge USA antimafia a 43 anni di reclusione.: una sentenza così pesante è stata emessa da dal giudice Kevin Thomas Duffy, applicando i massimi previsti dalla suddetta legge per reati "associativi" e cioè nel caso della Baraldini, in quanto sospettata di aver partecipato alla preparazione di altri crimini- rapine bancarie, aggressioni ecc.- oltre che al favoreggiamento indiretto dell'evasione di Chesimard. Nel respingere l'appello per la riduzione della condanna, la Corte di Appello degli Stati Uniti ha ammesso la carenza di prove per i suddetti reati associativi.
Silvia Baraldini non è stata mai incriminata per atti di di violenza, detenzione di armi da fuoco o esplosivi, bensì di cospirazione in crimini del genere perpetrati da terzi.
Ha trascorso due anni di detenzione nel Metropolitan Correctional Center di New York, più di un anno nel carcere californiano di Pleasanton ove ha svolto lavoro di bibliotecaria. Nel gennaio 1987, in seguito al suo rifiuto di collaborare con l'FBI è stata trasferita in un braccio speciale sotterraneo del penitenziario federale di Lexington, Kentuky. Nel luglio del 1988, il giudice federale Barrington-Parker ha accolto l'appello di Silvia Baraldini e di Susan Rosenberg riconoscendo che quel tipo di detenzione disumana scaturiva da motivi politici e violava il primo emendamento della Costituzione americana. Il giudice ha ordinato l'immediata chiusura dell'Unità di Lexington e il trasferimento della Baraldini in penitenziario comune.
Mentre la sentenza veniva eseguita Silvia Baraldini, a cui era stata negata una visita medica richiesta per dolori addominali cinque mesi prima, risultava affetta da cancro squamoso all'utero e veniva trasferita d'urgenza nell'infermeria del carcere di Rochester, ove veniva sottoposta ad asportazione dell'utero e delle ovaie. La detenuta veniva nuovamente trasferita nel Metropolitan Correctional Center di New York, in attesa dell'esito dell'appello presentato dal Dipartimento di Giustizia contro la sentenza del giudice Barrington-Parker: la procedura d'appello può richiedere fino a 13 mesi di tempo e l'istituto carcerario non dispone delle attrezzature mediche per le cure post-operatorie di cui necessita la Baraldini. La detenuta ha accesso all'aria aperta -sul tetto dell'istituto- due o tre volte la settimana ed è stata sottoposta ad una sola, sommaria e generica visita medica della durata di 7 minuti nella prima settimana di dicembre 1988.