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Agora' Agora - 30 gennaio 1989
PORTAEREI ITALIANE: LA MARINA MILITARE AVRA' SULLE SUE NAVI AEREI A DECOLLO VERTICALE: DIFESA DEL PAESE O PROFITTI SUL TERZO MONDO?
INTERVENTO DI ANGELO DE FEO, CAPITANO DI FREGATA, GIA' CAPO DELLA II SEZIONE DEI SERVIZI SEGRETI MILITARI.

Roma, 30 gennaio-N.R.-In questi giorni i giornali italiani hanno concesso spazio alle considerazioni ed ai commenti dello Stato Maggiore della Marina sul provvedimento approvato recentemente dal Parlamento che consente alla Forza armata di imbarcare sulla Garibaldi, una sorta di "portaerei tascabile", aerei a decollo verticale.

Sull'argomento l'agenzia Notizie Radicali pubblica oggi un intervento di Angelo De Feo, capitano di fregata, già capo della II sezione dei servizi segreti militari.

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La richiesta di imbarcare aerei a decollo verticale è una "battaglia" che la Marina portava avanti da prima del secondo conflitto mondiale.

Dopo la guerra inviò propri ufficiali presso la scuola di volo della Marina USA, per conseguire il brevetto ed addestrarsi all'appontaggio sulle portaerei. Questi ufficiali di Marina, che si deve presupporre altamente qualificati, una volta rientrati in Italia, sono stati costretti ad assolvere compiti nell'ambito degli equipaggi di volo subordinati ad ufficiali dell'Aeronautica anche inferiori di grado , come prescriveva la cosiddetta legge Balbo.

Il provvedimento legislativo proposto dal governo, ed integralmente approvato dalle Camere, ignora tutto questo e perpetua, esaltandoli, i disagi e gli attriti tra reparti dove è necessaria piena precisione di ruoli e di intesa.

I partiti hanno limitato lo scontro alla questione politica, disquisendo unicamente sulla opportunità di concedere alla Forza Armata la possibilità di dotarsi di aerei imbarcati, visto che la portaerei era già costruita, nonostante i dinieghi e le assicurazioni contrarie date dal governo nel corso di un decennio, anche in sede parlamentare.

La soluzione di tutto il problema normativo e strutturale è stato ignorato ed affidato agli accordi diretti fra gli Stati Maggiori interessati. Lasciando però ferma la competenza dell'Aeronautica su tutti mezzi di difesa aerea anche quelli imbarcati.

Si è quindi riusciti ad inventare una sorta di Marina per l'Aeronautica aggravata di compiti e per questo foriera di dubbi sulla sicurezza ed efficienza.

E' possibile perciò che il provvedimento legislativo a favore di questo nuovo tipo di difesa marina, approvato in un momento in cui in campo internazionale si manifestano confortanti iniziative in favore del disarmo e in campo interno si esprimono sempre più fondate e corpose preoccupazioni per l'aumento della spesa pubblica, sia stato sollecitato da interessi non esclusivamente militari . Per esempio potrebbe essere l'esigenza di maggiore presa del mercato industriale militare italiano sul terzo mondo.

 
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