Genova, 6 febbraio - N.R. - Successo dell'iniziativa nonviolenta radicale: è stato concesso l'asilo politico ai profughi rumeni imbarcati a Genova sulla Botany Bay. Oltre 20 i radicali impegnati nel digiuno (tra loro i segretari federali Antonio Stango e Maria Teresa Di Lascia) ; autorevoli prese di posizione a loro favore, tra cui quella dell'ex presidente della Lombardia, Enrico De Mita. Tra le testimonianze sulle condizioni dei due giovani rumeni riportiamo quella particolarmente significativa di Adrian Niculescu, rappresentante in Italia della Lega per la difesa dei diritti umani in Romania, che ha potuto incontrare personalmente i due rumeni. "Ho trovato i miei connazionali in buono stato di salute, anche se molto tesi e preoccupati per le possibili ritorsioni che le autorità romene potrebbero esercitare sulle loro famiglie. Continuano inoltre a vivere nell'incubo permanente di una persecuzione anche all'estero da parte della Securidade, la famigerata polizia politica di Ceausescu. Sia Dan che Morea han
no osservato oggi un giorno di digiuno in appoggio alla loro richiesta di asilo politico. Io ho comunicato loro che la medesima iniziativa è in corso da parte mia per il giorno di oggi e ad oltranza da parte di numerosi esponenti radicali. Sono convinto che si stiano facendo tutti i passi necessari da parte delle autorità italiane competenti e da parte dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Spero che nei prossimi giorni si arrivi ad una positiva soluzione del caso. Io sono ottimista. Voglio ringraziare tutti coloro che in questi giorni si sono mobilitati ed hanno espresso la loro solidarietà per questo caso che è l'ennesima dimostrazione di quanto grave sia oggi la situazione in Romania, il paese nel quale vive il regime più duro e spietato di qualsiasi altro paese dell'est. In particolare ringrazio la Croce rossa italiana, il partito radicale e il partito liberale, che ha anch'esso svolto una manifestazione, il Sindaco di Genova Campart, il vicepresidente della Camera dei deputati Alfr
edo Biondi, e tutte le forze politiche della Lombardia che unanimi hanno sostenuto la nostra azione".