Roma, 7 febbraio - N.R. - Adelaide Aglietta, vicepresidente del Gruppo Federalista Europeo, in merito al dibattito sull'aborto ha dichiarato:

"Un dibattito politico finalizzato al recupero del consenso o ad equilibrismi nei rapporti politici: ecco come appariva il dibattito di Mixer l'altra sera. Non vero, non vissuto, non occupato dal problema e dai problemi umani ed esistenziali connessi con la 194 e neppure ancorato ai principi dell'ordinamento per cui una legge avallata da un referendum dovrebbe innanzitutto essere applicata: un dibattito in definitiva poco serio. Strumentale e finalizzato: ma la RAI è appunto questo. La 194 perché non è stata applicata? Possiamo dire oggi che l'analisi che facemmo all'epoca era esatta e che si dovrebbe discutere di come meglio possa essere applicata o modificata per sconfiggere l'aborto e in particolare l'aborto clandestino. Invece ahimè, in nome appunto della politica intesa nel senso più deteriore, le spinte sono ad usarla come passerella di lancio di nuovi consensi elettorali e di nuove intese politiche. Discutere, come si è discusso, di contraccezione naturale o di obiezione di coscienza caso per caso sig

nifica semplicemente discutere di come ampliare la sfera dell'aborto clandestino, di come distruggere quel poco che si è conquistato in termini di diffusione della prevenzione, significa rilanciare, ampliare e rafforzare la speculazione sugli aborti clandestini. Significa negare autonomia intellettuale e fisica e libertà di coscienza alle donne, significa una volta di più e di troppo tentare di usare la maternità come terreno di potere sulla donna.

Le risposte a questo modo di fare politica, poco laico e assai distante dalla comprensione della gente comune, già sono state date. Se sarà necessario verranno date in ogni sede (parlamentare e eventualmente referendaria), ma nella direzione della migliore e più ampia affermazione dell'autodeterminazione della donna e dell'ampliamento della 194".