Roma, 13 febbraio - N.R. - Una lettera sarà inviata dalla segreteria del Comitato Radicale Consumatori a tutti i segretari dei partiti laici (PCI, PSI, PRI, PLI, PSDI, PR, DP e Verdi) affinché valutino l'opportunità, per rispondere all'offensiva del Ministro Donat Cattin e del Governo, di riproporre la richiesta di referendum radicale sulla legge 194, che nel 1981 fu bocciata nel referendum, unitamente a quella, di segno opposto, del Movimento per la vita.
Il referendum radicale si proponeva, abrogando alcuni articoli della legge 194, di rendere praticabile per le donne una legge macchinosa, frutto di un compromesso. L'obiettivo principale era quello di consentire l'intervento di interruzione della gravidanza anche al di fuori delle strutture pubbliche. Obiettivo tuttora valido in quanto la legge 194, attuata poco e male, non ha sconfitto l'aborto clandestino.
"Purtroppo l'offensiva clericale di questi giorni - ha dichiarato Antonio Lalli della segreteria del Comitato Radicale Consumatori _spingerà le donne a non rivolgersi più alle strutture pubbliche ed a tornare all'aborto clandestino. Ci auguriamo pertanto che i partiti laici a cui abbiamo indirizzato la nostra proposta, in particolare quelli come i Verdi, DP ed il PLI che hanno già in programma iniziative referendarie su altri temi, la valutino con attenzione".