Roma, 14 febbraio - N.R. - Oggi pomeriggio l'assemblea della camera discute il disegno di legge del governo sulle procedure per l'esecuzione degli obblighi comunitari, cioè per il recepimento nell'ordinamento interno italiano delle direttive comunitarie, al fine di superare i ritardi cronici del nostro paese, più volte condannato dalla Corte di Giustizia della CEE. Ma il testo del governo ha subito modifiche e integrazioni di grande rilievo grazie agli emendamenti radicali approvati dal Senato e soprattutto dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera. Con tali modifiche la legge non si limita più a regolare la fase cosiddetta "discendente" del processo normativo comunitario, ma viene estesa alla fase "ascendente". Vale a dire il governo dovrà riferire semestralmente alle camere sui principi e sulle caratterizzanti della politica italiana nei lavori preparatori degli atti normativi comunitari indicando gli indirizzi "su ciascuna politica comunitaria, sui gruppi di atti comunitari riguardanti la stess
a materia, o su singoli atti normativi che rivestono rilievo di politica generale". In merito a questa modifica, Peppino Calderisi ha dichiarato: "Si tratta di un mutamento profondo dei contenuti e delle finalità stesse della legge. Vengono ora assicurati elementi di trasparenza e di democraticità al processo normativo europeo per far fronte al gravissimo "deficit democratico" delle attuali strutture istituzionali della Comunità Europea. E' noto infatti che il parlamento europeo è completamente privo di poteri effettivi. D'altra parte i parlamenti nazionali vengono spogliati di poteri e competenze che vengono via via trasferiti alla CEE. Il '92 rischia pertanto di comportare una drastica riduzione di democrazia. La via maestra è certamente quella di affidare poteri reali al parlamento europeo e di battersi per la costruzione dell'Unione politica dell'Europa. Ma nel frattempo le modifiche approvate dalla Commissione approvate dalla Commissione Affari Costituzionali consentono di evitare che la volontà popol
are rappresentata dalle istituzioni parlamentari sia completamente esautorata da decisioni assunte al di fuori di ogni controllo e di ogni potere di indirizzo democratico. Sulla base di queste modifiche si potrà ora procedere anche ad una valida modifica del Regolamento della Camera. Si tratta di una "riforma istituzionale" molto importante. In aula chiederemo che sia modificato anche il titolo della legge affinchè tenga conto delle novità introdotte nel testo".