ADESIONI DEL PARTITO RADICALE E DELLA LEGA AMBIENTE.Roma, 14 febbraio - N.R. - Si è tenuta questo pomeriggio davanti all'ambasciata americana di via Veneto, a Roma, una manifestazione per chiedere il rimpatrio in Italia di Silvia Baraldini. La Baraldini, cittadina italiana, è detenuta negli Stati Uniti, accusata di reati associativi (è sospettata di aver partecipato alla preparazione di crimini e di favoreggiamento indiretto dell'evasione di Joanne Chesimard, appartenente ad un gruppo "rivoluzionario"). Per i reati associativi la stessa Corte d'Appello ha ammesso la carenza di prove; non c'è mai stata alcuna incriminazione per atti di violenza o detenzione di armi. Un appello a suo favore, rivolto al Capo dello Stato, Cossiga, è stato sottoscritto da 270 parlamentari italiani.
Alla manifestazione hanno preso parte i parlamentari Emilio Vesce (Federalista Europeo), Nadia Masini (PCI), Sergio De Julio (Sinistra Indipendente), Gianni Tamino (Democrazia Proletaria), Massimo Scalia (Verde).
Hanno aderito inoltre i gruppi parlamentari Federalista Europeo, Demoproletario e Verde; il Partito radicale, Democrazia proletaria e la Lega Ambiente.
I parlamentari che hanno partecipato alla manifestazione insieme a Luciano Righi (DC) e Giuliano Cellini (PSI) hanno inviato all'Ambasciatore Maxwell Rabb, la seguente lettera:
"Signor Ambasciatore Raab,
siamo un gruppo di parlamentari italiani che intendono sottoporre alla sua attenzione e all'attenzione del governo americano il caso della cittadina italiana Silvia Baraldini, condannata nel 1984 a quarantatre anni di detenzione negli USA, per crimini che non l'hanno vista coinvolta direttamente in atti di violenza.
Alla signora Baraldini è stata successivamente diagnosticata una seria forma di cancro ed è stata sottoposta a due gravi interventi operatori.
Abbiamo ragione di credere che nei prossimi due anni la possibilità di nuova insorgenza del male, in condizioni di stress psicologico, sia molto alta e che il suo immediato, definitivo trasferimento in Italia, dove la sua anziana madre risiede, le consentirebbe di ricevere, insieme alle cure mediche appropriate, l'affetto dei familiari.
Ci appelliamo pertanto al suo senso di umanità e di giustizia perchè - nel nome di quella "nazione più gentile ed umana" menzionata spesso dal suo nuovo presidente - ella appoggi la nostra richiesta di un atto di clemenza, che renda possibile il rimpatrio della signora Baraldini.