Roma, 15 febbraio - NR- Il Coordinamento NON UCCIDERE rende noto che il 1· marzo prossimo si terrà ad Indianapolis, davanti alla Corte Suprema dello stato Usa dell'Indiana, il processo di secondo grado contro Paula Cooper, la giovanissima di Gary condannata a morte nel 1986 per aver ucciso l'anziana insegnante di religione Ruth Pelke. Al momento del delitto -cui hanno partecipato altre due amiche di Paula, condannate in primo grado a pene detentive- Paula Cooper aveva 15 anni: la corte di primo grado potè condannarla alla sedia elettrica grazie alla legge allora vigente nello stato dell'Indiana, in base alla quale era possibile pronunciare una condanna a morte contro chi avesse già compiuto 10 anni al momento del delitto. Nel frattempo -grazie al caso Cooper e alle mobilitazioni cui soprattutto in Italia NON UCCIDERE ha dato vita- il Parlamento dell'Indiana ha elevato tale limite minimo a 16 anni. Ma la riforma legislativa non influisce sul caso di Paula, per non essere retroattiva, nonostante risulti più f
avorevole all'imputata.
NON UCCIDERE (Coordinamento che raccoglie circa 100 organizzazioni, le più diverse -vi aderiscono la Dc come il Pr, come i giovani socialisti o i giovani liberali, le Acli e l'Arci, la Triplice sindacale, ordini religiosi cattolici e la Chiesa Valdese di Roma, Carcere e Comunità e decine di altre organizzazioni laiche e religiose-) annuncia che provvederà a portare negli Usa in quell'occasione i due milioni di firme che nei suoi due anni di vita sono state raccolte -in Italia, ma anche in altri paesi europei- per la vita di Paula Cooper e per l'abolizione della pena di morte.
Nei prossimi giorni il Coordinamento convocherà una conferenza stampa in cui verranno resi noti tutti i particolari del viaggio ad Indianapolis di una propria delegazione. Ma fin da ora afferma essere quello del processo di secondo grado a Paula Cooper l'appuntamento terminale della prima fase della propria campagna, campagna che ha attualmente negli Usa il principale interlocutore perché civiltà è essere diversi da chi uccide, perché non potrà esservi credibilità -ed "esportabilità"- dei valori di democrazia e giustizia laddove sono conculcati e violati se essi non sono pienamente vissuti e fatti vivere in una grande democrazia quale quella americana.