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Agora' Agora - 18 febbraio 1989
RASHDIE: MANIFESTAZIONE DEL COMITATO RADICALE UTENTI E CONSUMATORI E DELL'OSSERVATORIO SUI DIRITTI UMANI DAVANTI ALL'AMBASCIATA IRANIANA CONTRO LA CONDANNA A MORTE DELLO SCRITTORE SALMAN RUSHDIE E PER LA DIFESA DELLE LIBERTA' DI PENSIERO, ESPRESSIONE E STAMPA.

Roma, 18 febbraio - N.R. - Questa mattina si è svolta davanti all'ambasciata dell'Iran a Roma, in via Nomentana 361, la manifestazione, organizzata dal comitato radicale consumatori e dall'osservatorio sui diritti umani del gruppo federalista europeo della camera dei deputati, contro la condanna a morte dello scrittore Salman Rushdie e per riaffermare le libertà di pensiero, espressione e stampa. I manifestanti portavano dei cartelli sui quali erano scritti slogans contro le minacce di morte di Khomeini: "No alla pena di morte", "Giù le mani da Salman Rushdie", "La conoscete la tolleranza?", "Non riuscirete ad imbavagliarci", "Basta con gli accordi economici e militari con Khomeini", "Via dall'Italia gli ambasciatori che minacciano di morte gli editori", ecc.

Primo Mastrantoni, segretario del comitato radicale consumatori, ha dichiarato: "Già ieri ci eravamo offerti, nel caso la Mondadori si fosse lasciata intimidire, di pubblicare e diffondere il libro di Salman Rushdie per garantire diritti irrinunciabili quali quelli della libertà di pensiero, espressione e stampa. Oggi non possiamo che criticare le case editrici estere che hanno sospeso la pubblicazione del libro "The satanic verses" e denunciare, purtroppo, che anche in Italia la libertà di stampa è minacciata, come dimostra la recente sentenza di condanna a Vincenzo Sparagna per la pubblicazione, sulla rivista "Frigidaire", del manuale sulla coltivazione dell marjiuana".

Antonio Lalli, segretario dell'osservatorio sui diritti umani, ha dichiarato: "Chiediamo al governo italiano: 1.di sospendere tutti i rapporti di cooperazione economica e militare con l'Iran; 2. di convocare l'ambasciatore iraniano a Roma per avere informazioni e chiarimenti sulla vicenda; 3. richiamare l'ambasciatore italiano a Teheran; 4. attivare l'ONU e la CEE affinchè l'Iran sia costretto a rispettare, anche attraverso sanzioni economiche, i diritti umani, in patria e all'estero.

Sarebbe inoltre grave il perdurare del silenzio del Vaticano, di fronte alle deliranti dichiarazioni dell'ambasciatore iraniano presso la Santa Sede, Salman Ghafferi. Siamo convinti che la Santa Sede non possa far altro che chiederne il ritorno in patria.

Infine, non si può dimenticare che in Iran, ogni giorno, avvengono gravissime violazioni dei diritti umani, e che la pena di morte e la tortura sono applicate in modo sistematico".

 
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