Strasburgo, 18 febbraio - N.R. - Il primo segretario del partito radicale, Sergio Stanzani, ha aperto la sessione pomeridiana del consiglio federale del pr, in corso a Strasburgo, con questa comunicazione sullo svolgimento del XXXV congresso (dal 23 al 27 marzo):
"Ritengo necessario informare il consiglio federale che abbiamo chiesto, a metà gennaio, alle autorità ungheresi l'autorizzazione a tenere in Ungheria il 35.mo congresso del partito radicale.
Da fonti diplomatiche italiane e ungheresi, la scorsa settimana, in forma assolutamente informali, siamo stati informati che l'accoglimento della richiesta poteva essere ipotizzato con ottimismo.
Attendiano nelle prossime ore, al massimo entro lunedì, una conferma. Abbiamo l'impressione che a Budapest vi sia chi abbia colto questa nostra richiesta e questo nostro auspicio come una testimonianza di grande fiducia e di amicizia per il popolo ungherese, per la Repubblica magiara impegnata in uno straordinario sforzo di riforma democratica. Ed è effettivamente questo lo spirito e la speranza per cui abbiamo deciso di tentare questo obiettivo.
Naturalmente, non potendo preventivare per alcun motivo un rinvio del congresso, abbiamo provveduto ad assicurarci la tenuta del congresso a Vienna, (o nelle sue immediate vicinanze, se ragioni logistiche lo imponessero). Entro lunedì scatterebbero però clausole contrattuali e rischi di insopportabili penali nel caso in cui non firmassimo impegni definitivi e, avendole firmate, decidessimo di non tenere in quella località il congresso stesso.
Non avevo sinora resa pubblica l'eventualità di Budapest per motivi di stile e di riguardo rispetto alle autorità ungheresi, raggiunte in tempi utili ma molto ristretti della nostra richiesta.
Ma di fronte al rischio di equivoco che può nascere presso le autorità ungheresi dall'annuncio pubblicato dalla stampa di un nostro congresso a Vienna, ritengo urgente uscire da questa
riserva".