Roma, 20 febbraio - N.R. - Nell'ambito del dibattito che è in corso sul Congresso della Democrazia Crstiana, Notizie Radicali pubblica una lettera inviata allo stesso da Sergio D'Elia, ex Prima Linea e segretario federale del partito radicale; Luca Frassineti, ex Colp; Ciro Longo, ex Prima Linea:
"Nel porgervi il nostro saluto cogliamo l'occasione per invitarvi ad una riflessione anche sul problema che ci sta a cuore e che riteniamo stia a cuore anche a voi. Noi, ex terroristi detenuti, siamo ormai liberi del nostro passato e riteniamo che anche voi, uomini della democrazia cristiana, non siate più prigionieri delle logiche e degli schieramenti dei tempi dell'Unità nazionale.
Non proponiamo nessuna estemporanea trattativa, non chiediamo un riconoscimento politico postumo. Noi esprimiamo molto semplicemente la volontà di un ritorno alla società: a voi e a tutti la possibilità di atti unilaterali e distinti che scaturiscano, ognuno, dal senso di responsabilità e umanità di ognuno. Sicuramente, auspichiamo atti concreti per un'uscita dall'emergenza che ripristini la legalità ed il dialogo e richiami tutti al rispetto delle regole del gioco e alla dialettica politica.
Certo, il passato pesa ancora molto, è impossibile dimenticare il dolore e i morti e qualsiasi soluzione, in quanto tale, nulla può restituire alla dimensione umana degli affetti negati o distrutti, ma d'altra parte non vi è da parte nostra nessuna pretesa, nessuna imposizione di un terreno agevole e neutrale, non si propone un luogo comune e assolutorio che azzeri e superi le ragioni e i diritti delle parti in causa, i loro sentimenti anche estremi. Si propone una soluzione di giustizia, più che di libertà, che riguarda il rapporto tra Stato e i suoi cittadini, che salvi la vita del diritto ed il diritto alla vita (anche dei terroristi), ed è riferita alla legislazione di emergenza, alla entità delle pene comminate in virtù di leggi e processi speciali e, più in generale e per quanto riguarda tutti i detenuti, alla attualità del carcere, dell'ergastolo e delle lunghe pene detentive.
Sarebbe l'unica vera e possibile uscita dal terrorismo, perchè fondata sul rispetto della legge e del diritto, che è la suprema fonte di legittimità delle istituzioni, e fondata sul metodo della nonviolenza e la tolleranza, che sono l'unica forma di vita della democrazia.
Salutiamo ancora e ringraziamo per l'attenzione il Congresso della Democrazia Cristiana e auguriamo un buon svolgimento dei suoi lavori".