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Agora' Agora - 22 febbraio 1989
VIVISEZIONE: DENUNCIATO DALL'ASSESSORE ALL'AMBIENTE, ATHOS DE LUCA, IL CENTRO CHIMICO-FISICO MILITARE DI SANTA LUCIA (CIVITAVECCHIA). IL MINISTERO "CONFESSA".

Roma 22 febbraio - N.R. - Nei pressi di Civitavecchia, in località Santa Lucia esiste il centro chimico-fisico militare, tra i più importanti d'Italia, nel quale eseguono esperimenti con sostanze aggressive e tossiche in relazione allo studio di materiali idonei alla protezione dalle armi chimiche.

Oltre ai problemi di sicurezza per gli addetti al centro e per l'ambiente circostante, rispetto ai quali vengono date, dalla autorità militare, rassicurazioni senza peraltro consentire i normali controlli delle USL come accaduto per un sopralluogo richiesto dall'Assessore all'Ambiente della Provincia di Roma, Athos De Luca nell'8 ottobre 1987, il Ministero ha sempre negato di praticare la vivisezione o esperimenti con animali vivi all'interno del Centro. Questa volta però il consigliere verde Athos De Luca è in possesso della prova che effettivamente esperimenti con animali vengono portati avanti presso il Centro chimico-fisico militare di Santa Lucia a Civitavecchia. Infatti in data 14 ottobre 1988 sono state fotografate presso la Stazione di Civitavecchia numerose cassette di conigli vivi da laboratorio inviati dalla ditta Morini di Reggio Emilia al centro militare di Civitavecchia.

Alla luce di queste prove il consigliere De Luca ha nuovamente interpellato il Ministero della Difesa per avere ulteriori spiegazioni sulle sperimentazioni su animali presso il Centro chimico-fisico di Santa Lucia escludendo che i conigli da laboratorio fossero destinati alle mense degli ufficiali del Centro e ritenendo strumentale ed illegittimo l'uso del segreto militare per nascondere all'opinione pubblica la pratica della vivisezione presso il Centro chimico-fisico di Santa Lucia.

"Di fronte alla documentazione fotografica da noi prodotta - commenta De Luca - lo Stato Maggiore dell'Esercito ha dovuto ammettere la pratica della vivisezione all'interno del Centro chimico-fisico militare di Civitavecchia, il che conferma la legittimità dei nostri interrogativi sulla natura degli esperimenti che vi si praticano e che grazie al segreto militare non è dato verificare. Quanto al rispetto delle direttive CEE in materia di vivisezione purtroppo sappiamo trattarsi di semplici dichiarazioni di principio che si limitano a sottolineare l'ammissibilità di suddetta pratica quando vi è una utilità pubblica.

Scoprire la pratica della vivisezione nel Centro militare di Civitavecchia dove nessuno può accertare nulla - conclude De Luca - non ci scandalizza, ma ci conferma la necessità di abolire la vivisezione e trasferire le competenze per la protezione dei civili da una eventuale guerra chimica al Ministero della Protezione Civile, che non avrebbe nulla da nascondere ai cittadini, ma anzi dovrebbe informarli sui mezzi di protezione dagli aggressori chimici

 
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