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Agora' Agora - 22 febbraio 1989
DROGA: GIOVANI SOCIALISTI, MA E' PROPRIO NECESSARIO TRADIRE LA TANTO CONCLAMATA "AUTONOMIA" DAL PSI? LETTERA APERTA DI SERGIO ROVASIO, TESORIERE DEL COORDINAMETO RADICALE ANTIPROIBIZIONISTA, A MICHELE SVIDERCOSCHI, SEGRETARIO NAZIONALE MOVIMENTO GIOVANILE SOCIALISTA.

Roma, 22 febbraio - N.R. - In questi giorni dalle pagine di Paese Sera si è aperto un interessante dibattito sulla normativa in materia di droga. Un dibattito serio e obiettivo che ha avuto inizi con un intervento di Giancarlo Arnao co-segretario del CORA. Oggi è apparso l'intervento del segretario nazionale del Movimento Giovanile Socialista e su quest'intervento Sergio Rovasio, tesoriere del CORA ha scritto la seguente lettera aperta: "Signor Svidercoschi, leggo nel suo intervento su Paese Sera di oggi, che, per contrastare con maggior efficacia il traffico della droga è necessario approvare la legge Jervolino. A parte i vari contorni che Lei esprime su questa necessità, vorrei porle alcune riflessioni:

a) I Giovani Socialisti, federazione romana, hanno reallizato, la scorsa primavera insieme al CORA presso l'Università di Roma, un dibattito sulla legalizzazione delle droghe. La posizione dei giovani socialisti, rappresentati da Massimo Polselli, era netta e chiara: per stroncare il traffico clandestino della droga è necessaria la regolamentazione così come propone il CORA. Intervenne anche la socialista Rossella Artioli che sostenne la tesi della legalizzazione delle droghe leggere (hashish e marijuana).

b) Con i giovani socialisti, il CORA, ha preparato e diffuso un questionario informativo sull'uso delle droghe nel quale si chiede un'opinione sull'eventuale legalizzazione. Del questionario non abbiamo più notizie, dei compagni socialisti con i quali lo diffondemmo neanche.

c) Durante i lavori del vostro ultimo congresso, a Rimini quest'estate, è stato approvato un emendamento, firmato da decine e decine di delegati, nel quale si afferma che è sempre più necessario operare verso la legalizzazione delle droghe, in particolar modo di quelle leggere.

d) Quando, insieme al Partito Radicale, organizzammo il 23 dicembre la prima marcia antiproibizionista per le vie del centro di Roma, i giovani Socialisti ci avvisarono che avrebbero partecipato con il loro striscione alla marcia e con un documento di adesione, del documento nessuna traccia, dello striscione neanche e dei compagni neanche a parlarne, cercati per telefono erano tutti in giro per l'Italia.

Io capisco perfettamente le difficoltà che avete in questo momento a sostenere le tesi della legalizzazione, non capisco però il motivo per il quale il suo inetrvento non è incentrato sul cambiamento di opinioni ma su una scia che ha già causato molti danni. Mi riferisco alle tesi che il segretario del PSI va affermando a destra e manca. Avete sempre sostenuto che il Movimento Giovanile Socialista ha la caratteristica di essere "autonomo" dal PSI, avete sempre sostenuto che è giusto affermare le proprie idee, come la tradizione del vostro movimento insegna, mi domando cosa succede, cosa vi succede, cosa le succede per affermare che questo disegno di legge governativa non è persecutorio nei confronti dei tossicodipendenti se all'articolo 71 si danno dagli 8 ai 10 anni di galera a chi viene trovato con sostanze stupefacenti superiori alla "quantità" stabilita per l'uso quotidiano. Questo vuol dire che se un tossicodipendente ha oltre un grammo di eroina si fa 8 anni di galera in nome di una tradizione socialis

ta di cui Lei si fa tanto paladino.

Cordiali saluti".

 
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