Roma, 27 febbraio - N.R - E' stato presentata un'interrogazione a risposta scritta dai parlamentari radicali premesso che :
- il bacino sotterraneo della zona compresa tra Cisterna, Pomezia ed Aprilia ospita, a circa 90 metri sotto il livello del mare, 39 milioni di metri cubi di acqua, alimentati dalle piogge dell'interno (Monti Prenestini, Albani ed Ausoni);
- tale bacino è utilizzato per i settori agricoli, industriali e civili;
- nel comprensorio descritto è attiva la coltivazione dell'actinidia;
- l'uso di acqua per tale coltivazione è di 10 mila metri cubi per ettaro annui a fronte degli 800-3500 per le colture tradizionali;
- la coltivazione dell'actinidia interessa 3000 ettari di terreno;
- le falde acquifere superficiali sono ormai compromesse ed è in particolare ed è in pericolo l'integrità delle falde profonde;
- il complessivo sfruttamento del bacino ha raggiunto i limiti ed è necessario procedere ad un razionale utilizzo delle falde profonde;
per sapere:
- quali provvedimenti intendano assumere per determinare una politica di corretto e razionale utilizzo del bacino acquifero;
- se la coltivazione dell'actinidia, in prepotente espansione, sta creando problemi idrici in altre zone d'Italia;
- se non ritengano necessario, dato anche il costante aumento delle temperatura terrestre e l'ampliamento dei fenomeni di siccità, promuovere ed incentivare la coltivazione di prodotti a bassa necessità d'acqua e scoraggiare gli altri, come ad esempio l'actinidia.