New York, 27 febbraio - N. R. - Già 403 persone hanno aderito al digiuno promosso congiuntamente da "Non Uccidere" e dall'omologa organizzazione Usa, National Coalition to Abolish the Death Penalty. Il digiuno si protrarrà fino al 1· marzo, proclamato in America "Abolition Day".
Al digiuno - oltre ai membri della delegazione di Non Uccidere composta da don Germano Greganti (presidente di Non Uccidere), Maurizio Barbera (direttore del carcere di Rebibbia femminile), padre Vito Bracone (francescano), Mario Monge (carcere e comunità), Ivan Novelli (consigliere federale del Partito radicale), Paolo Pietrosanti (direttore di Notizie Radicali), Michele Svidercoschi (segretario Movimento giovanile socialista) che si trova negli Usa per visitare Paula Cooper e per consegnare all'Onu il milione di firme raccolto - hanno aderito anche Franco Corleone, senatore del gruppo federalista europeo ecologista; Emilio Vesce, deputato del gruppo federalista europeo; Giovanni Bianchi, presidente delle Acli; Aldo De Matteo, vicepresidente delle Acli; Angelo Capitumini e Antonino Galipo, consiglieri della regione Sicilia (Dc); Paolo Guerra, consigliere comunale a Roma (Lista Verde) e Antonio Lalli, segretario dell'Osservatorio sui diritti umani.
Per il 1· marzo, "Abolition Day", che straordinariamente coincide con il processo di secondo grado a Paula Cooper, sono state organizzate una serie di iniziative incentrate su una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.30 presso la sede nazionale delle Acli, in via Marcora 18 a Roma e sulla manifestazione-fiaccolata che partirà alle ore 19, sempre da via Marcora 18, per arrivare in piazza S. Marco, presso la sede romana delle Nazioni Unite, dove verrà consegnato un messaggio per il segretario generale Perez de Cuellar.