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Agora' Agora - 28 febbraio 1989
INTERVISTA A PANNELLA: LA PROPOSTA DI ALLEANZA - FEDERAZIONE LAICA LANCIATA DA MARCO PANNELLA: LE OPINIONI DI MIGLIO (POLITOLOGO); OSTELLINO; PANEBIANCO; ARMAROLI (COSTITUZIONALISTA); CATTANI (PARLAMENTARE PSDI); FOLENA (DEPUTATO PCI); DEL PENNINO (CAPOGRUPPO PRI); D'ALEMA (DIRETTORE "L'UNITA'); COVATTA (SENATORE PSI).

Roma, 28 febbraio - N.R. -

Riportiamo le opinioni e i giudizi di politici, politologi, giuristi, giornalisti...sulle proposte lanciate da Pannella nell'intervista all'"Espresso" di questa settimana.

Le interviste sono state raccolte da Radio Radicale.

ANTONIO DEL PENNINO (capogruppo Pri alla Camera)

"Dobbiamo mettere in cammino un processo politico. I modi, i tempi e le forme sono materie di cui stiamo ragionando con Pannella, con i radicali, con i liberali, all'interno del nostro stesso partito. Ma io credo che vi sia forte, l'esigenza di una aggregazione nuova, che vi sia una storia, una cultura che sono comuni; il problema è quello della volontà politica che dobbiamo avere di costruire qualcosa che affondi le sue radici nel nostro passato, ma guardi soprattutto a quello che è l'obiettivo da realizzare, cioè una forza politica moderna, proiettata verso il futuro, verso i nuovi problemi della società, dell'ambiente, dei diritti, delle libertà che attendono una risposta un pò più originale di quella che è stata data dai governi e dalle stesse forze politiche in questi anni.

Il punto di fondo è quello di non considerare il momento delle elezioni europee come un momento dove tutto comincia e tutto finisce.

Un'alleanza elettorale secca avrebbe poco significato e non sarebbe colta dall'opinione pubblica. Un'alleanza che si collocasse come momento di un processo di costruzione di una grande forza laica, di una forza che si candida alla guida del paese, sarebbe un momento importante ed esaltante e credo sarebbe colta positivamente dall'opinione pubblica".

ANTONIO CARIGLIA (segretario nazionale Psdi)

"Con la sua intervista, Pannella ha buttato una sorta di macigno nello stagno, ponendo all'attenzione dell'opinione pubblica e dei partiti, il problema della necessità della riforma del nostro sistema politico. Pannella giustamente sottolinea la necessità della presenza socialdemocratica per avviare il processo verso l'alternativa laica e riformista. Se il tentativo di costituire una federazione laica andasse in porto, manderei un telegramma di congratulazione, perché lo ritengo un fatto molto positivo. L'esempio francese dimostra che il contributo delle forze laiche, insieme a quello socialdemocratico, è fondamentale per arrivare ad un grande "rassemblement" democratico, riformista, socialista e laico per l'alternativa".

GIANFRANCO MIGLIO (politologo, docente universitario)

"Tutti i tentativi, come quello che state facendo voi radicali adesso, di accorpare attorno ad una sola bandiera alcuni partiti minori per formare prima una "lega", e poi eventualmente qualcosa di più stabile, va nel senso della correzione dei gravi difetti che minano il nostro sistema politico. Il mio auspicio è che voi ci riusciate, che il tentativo di federazione laica vada a buon fine, perché indubbiamente questo smuoverebbe uno dei difetti fondamentali del nostro sistema: l'eccessivo pluralismo dei partiti. Anche se sono scettico sulla capacità dei cittadini italiani di cogliere l'importanza di una novità simile, di una federazione che, come dice bene Pannella, sia qualcosa di più di un'alleanza elettorale e qualcosa di meno di un partito centralizzato e burocratizzato. Gli elettori sono troppo abituati a premiare chi promette di garantire i loro interessi particolari,e non il bene comune.

In ogni caso, le posizioni che Pannella esprime nell'intervista, i progetti che espone, mi sembrano coraggiosi e sensatissimi. In un altro paese, o in un altro tempo, avrebbero provocato un grande impatto nei mass-media, un grande consenso nell'opinione pubblica. Purtroppo, dubito che gli italiani che si sono abituati ad avere i loro santi protettori in questa o in quella chiesuola siano disposti ad abbandonarli.

Ma vi faccio, di cuore, un augurio di successo".

PIERO OSTELLINO (politologo)

"L'ipotesi di federazione laica è strategicamente interessante. Ha ragione Pannella nel dire che non può ridursi ad un mero patto elettorale. Ascolto sempre con interesse il mio amico Marco, perché quello che dice ha una forte connotazione libertaria, e io sono un liberale con forti connotazioni libertarie. Mi pare che l'Italia si stia riducendo ad una palude dal punto di vista intellettuale, culturale e delle libertà civili, perché le risorse economiche hanno una prevalenza assoluta sulle risorse politiche. La questione morale non è solo quella del ministro che ruba, è ben più grave: c'è una immoralità delle scelte collettive. Le politiche pubbliche sono immorali perché privilegiano certe categorie sociali, in termini di opportunità politiche e quindi di libertà. Liberali e repubblicani devono decidere se continuare ad accontentarsi di una modesta spartizione delle spoglie, continuando a far parte di questo blocco di potere e abdicando alla loro funzione libertaria. Se la federazione laica partirà da questi

presupposti, sarò ben lieto di battermi a suo favore".

ANGELO PANEBIANCO (politologo)

"Condivido come sempre i fini, gli obiettivi che Pannella propone alle forze politiche italiane. Il titolo stesso dell' intervista, "Un'alleanza all'inglese", rende lo spirito dell'impostazione di Pannella e su questo, da parte mia, non può esserci che consenso. Pannella ribadisce con forza e coerenza le idee che sono da sempre le sue, è vero, come dice lui stesso, che - ad esempio rispetto al Pci - lui non si è spostato di un millimetro e che semmai sono stati gli altri a cambiare posizione.

Quanto alla federazione laica, ho molti dubbi che possa andare oltre il mero cartello elettorale, perché mi sembra che le differenze siano molte, e che a tenerli insieme sarebbe soprattutto la paura di Craxi, che forse non è sufficiente. Per altro, condivido in pieno l'analisi della politica craxiana che fa Pannella, e credo che per batterla o arginarla l'allenza laica sarebbe preziosa, ma sono scettico sulle sue concrete possibilità, soprattutto con questa legge elettorale"

PAOLO ARMAROLI (costituzionalista)

"L'ipotesi di alleanza laica mi sembra positiva, soprattutto in termini di semplificazione del quadro politico, e per impedire i rischi di fagocitazione di alcune di queste forze da parte socialista o democristiana. Sarebbe importante, lo sottolineo, che questa semplificazione avvenisse anche a prescindere da riforme elettorali, clausole di sbarramento e simili. E sarebbe importante per offrire agli elettori stretti nel bipolarismo Dc-Psi, un'alternativa".

VENERIO CATTANI (parlamentare Psdi)

"Marco Pannella ha ragione quando parla dell'isolamento di Craxi rispetto ai suoi tradizionali alleati. Mi pare che Craxi stia giocando tutto sul fatto di presentarsi solo per incorporare tutto il resto, facendo una sorta di referendum pro o contro il suo personaggio. Campagne fortemente conservatrici, come quella sulla droga, sono fatte solo in funzione di un consenso dell'opinione pubblica, e Craxi ha un grande senso dell'opinione pubblica. Forse se si monta troppo il clima anti-Craxi si rischia l'effetto contrario. Credo che anche in campagna elettorale bisognerebbe mantenere una sponda socialista".

PIETRO FOLENA (deputato comunista, già segretario Fgci)

"Nell'ansia di rifondazione della politica che attraversa l'intervista a Pannella trovo molto in comune con la riflessione e le speranze del Pci. Per riprendere la bella metafora usata da Pannella, anche il Pci, come il Pr, deve uscire in mare aperto issando sui pennoni tutte le bandiere, uscire fuori dai porti e non navigare più sotto costa.

L'ipotesi di una candidatura di Pannella nel Pci, anche se smentita, non mi scandalizzerebbe affatto: una presenza radicale nelle liste comuniste, in una prospettiva di creazione di una forza nuova della sinistra europea, in senso transnazionale, mi sembrerebbe molto utile. Credo che le elezioni del '90 dovrebbero essere il banco di prova di una strategia di costruzione dell'alternativa, attraverso la costituzione di schieramenti trasversali tra cittadini, al di là dei simboli di partito tradizionali.

MASSIMO D'ALEMA (direttore de "L'Unità")

"Trovo interessante l'operazione "alleanza laica", in senso non anticomunista ed in una prospettiva di rinnovamento del sistema politico: sarebbe utile, e anzi preziosa, in una linea di alternativa alla Dc. Partendo dai programmi, dalle convergenze programmatiche e politiche si potrà arrivare ad una effettiva federazione, che vada oltre il patto elettorale.

Per quel che riguarda il Pci, dobbiamo andare avanti sulla strada del rinnovamento, senza essere condizionati dagli atteggiamenti spesso scopertamente strumentali del Psi. Dobbiamo incalzare i socialisti, sollecitarli a venire sul terreno dell'alternativa, rompendo il loro patto consociativo con la Dc. Craxi non è l'orco cattivo, ma vediamo chiaramente i limiti, la strumentalità e il cinismo della sua politica".

LUIGI COVATTA (senatore Psi, sottosegretario)

"La prospettiva dell'alternativa si è ulteriormente rafforzata, tanto è vero che la Dc comincia ad averne paura. Non so però quali forze laiche siano effettivamente disposte all'alternativa e quali no. Per l'alternativa sono certo necessarie altre forze oltre a Pci e Psi, non necessariamente forse quelle che si aggregheranno in un cartello elettorale che mi sembra improbabile. Ma la prospettiva dell'alternativa passa per una ristrutturazione del sistema politico, e tutto quello che va nel senso di una semplificazione degli schieramenti è favorevole a questa prospettiva. Dunque, indirettamente, anche il polo laico".

 
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