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Agora' Agora - 13 marzo 1989
MARTELLI-SPINELLI NEGRI: ECCO LA MIA SOLIDARIETA' A MARTELLI. DOMANI SUL GIORNALE D'ITALIA UN ARTICOLO DELL'EUROPARLAMENTARE RADICALE GIOVANNI NEGRI.

Roma 13 marzo - N.R.- Anticipiamo questo articolo di Giovanni Negri che apparirà domani sul "Giornale d'Italia".

Le idee di Claudio Martelli sono, per così dire un pò volubili. lo ricordo due anni fa: proponeva di abolire il canone Rai, si informava da noi su come ostacolare il nuovo concordato, attaccava il nostro referendum sul nucleare, aderiva a quello sulla giustizia, la pensava grosso modo come noi sulla droga, non partecipava alla battaglia contro la caccia. Lo ricordo un anno fa e leggo alcune sue dichiarazioni di oggi: con il suo partito infeuda Rai e giornali, abbraccia Formigoni, il Concordato e C.L.,si è presentato in TV come promotore del referendum sul nucleare, ha svenduto quello sulla giustizia, dice di pensarla in

modo opposto al nostro sulla droga, aderisce al referendum sulla caccia. In ragione di questi nuovi comportamenti sono stato perciò costretto a dirmi che, personalmente, non comprerei una macchina usata da Claudio Martelli. Ciò detto, credo sia doveroso esprimere oggi una reale solidarietà al Vicesegretario del PSI. Claudio Martelli è infatti semplicemente, l'illustre vittima di questo PSI e delle reiterate e folli iniziative del segretario del PSI sulla droga - nè più nè meno che quel Vincenzo Sparagna, condannato ad un anno di galera per aver pubblicato il manuale di coltivazione della marijuana; nè più nè meno di quel milione di consumatori di canapa indiana che secondo il segretario del PSI dovrebbero scontare quattro anni di carcere. Quando Craxi implicitamente obbliga Martelli a dichiarare, per ortodossia di partito, "non fumo nè ho mai fumato, perchè nel '68 ero già un riformista", o quando l'editorialista Piazzesi si sente in dovere di trasformarsi in umorista di prima pagina del Corsera, sostenendo

che l'attacco sull'episodio di Martelli in Kenya è il frutto dell'oscuro potere mafioso impaurito dalla linea Craxi (quasi che la teoria del pugno di ferro craxiano non coincida con la litania antidroga pronunciata da tutti i capi partito di tutto l'Occidente da trenta anni a questa parte) ci troviamo di fronte ad uno spettacolo per metà mortificante e per metà esilarante che conferma tuttavia una terribile verità: il clima che Craxi è riuscito a creare, fin nelle stanze del suo partito, è l'erede diretto, in materia di droga, della cultura" almirantiana ahi, cosa non si fa per un pugno di voti! Salvo poi il piccolo incidente del ritrovarsi con mezza Italia che scruta la faccia di Martelli per scoprire se è o non è uno sfacciato mentitore.

Ciascuno avrà la sua opinione. Ma il problema non è questo: il problema è che se Martelli ogni tanto si facesse uno spinello sarebbe un essere umano moralmente e giuridicamente meno colpevole dei milioni di abitudinari bevitori di whisky. Solo che, grazie a Craxi, non è permesso dirlo - neppure a Martelli, prima vittima del PSI. perciò gli esprimo la mia solidarietà nella speranza che nel PSI torni a regnare, sulla questione droga, non la caccia alle streghe ma ragionevolezza, o almeno, diremmo con Bettino Craxi, una modica quantità di ragionevolezza - mi pare questa la sola via per evitare che nello stesso PSI convertitosi

all'anticaccia si apra la caccia al Martelli, che si merita di essere battuto politicamente, non con la caccia all'uomo e alla sua immagine.

 
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