Roma, 13 marzo - N.R. - Mauro Mellini è il primo firmatario della seguente interpellanza al Ministro della Giustizia sulla situazione della magistratura e reazioni di questa ai procedimenti per responsabilità civile.
Questo il testo:
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro di Grazia e Giustizia per sapere se sia informato che un gran numero di magistrati ha promosso azioni giudiziarie contro vittime di errori giudiziari e di ingiustificati provvedimenti restrittivi della libertà personale, che avevano pubblicamente lamentato i torti subiti e prospettato responsabilità al riguardo, chiedendo il risarcimento dei danni morali che da essi magistrati, che avevano emesso sentenze e provvedimenti, si assumono subiti.
Chiedono inoltre di conoscere se il Ministro sia informato che è enormemente aumentato il numero delle querele per diffamazione e dei procedimenti civili per danni intentati da Magistrati nei confronti di persone che hanno pubblicamente sollevato questioni relative ad abusi attribuibili ai magistrati medesimi e che in qualche caso si è giunti alla denunzia per calunnia nei confronti di avvocati "rei" di aver patrocinato azioni di risarcimento di propri clienti nei confronti di magistrati stessi, oppure sono state intentate azioni collettive di magistrati per sollecitare provvedimenti disciplinari da parte di Consigli dell'Ordine degli Avvocati e Procuratori.
Chiedono di conoscere se risponda a verità che in più di un caso dei magistrati abbiano reagito con denunzie e querele a provvedimenti adottati dallo stesso Ministro di Grazia e Giustizia nei loro confronti in relazione a richieste di risarcimento da parte di cittadini o comunque di doglianze per abusi e prevaricazioni.
Chiedono di conoscere se risponda a verità la voce secondo cui il ricorso ad azioni giudiziarie "in massa" contro quanti osino reagire a torti subiti, attribuendone in qualche modo la responsabilità a Magistrati, sia stato discusso e previsto in riunioni dell'Associazione Nazionale Magistrati, o di correnti di essa o di altri organismi o gruppi della Magistratura associata in epoca antecedente o susseguente il referendum sulla responsabilità civile e la legge che vi ha fatto seguito, e, in caso positivo, se non ritenga il Ministro che tutti i Magistrati appartenenti all'Associazione o alla corrente o gruppo che ha discusso tale questione abbiano l'obbligo di astenersi in processi del genere e che, in difetto, il Ministro stesso debba promuovere l'azione disciplinare contro di essi.
Chiedono di conoscere se risponda a verità che ai fini del risarcimento del danno per offese alla persona di magistrati in cause di diffamazione col mezzo della stampa e con altro mezzo o in procedimenti civili di risarcimento per lo stesso titolo, la misura del risarcimento liquidato, sia in via definitiva che in sede provvisionale, sia, in assoluto, la più alta rispetto a quella riconosciuta per il risarcimento del danno all'onore alla reputazione, valutati come di minor conto, di cittadini di altre categorie.
Chiedono di conoscere quali siano stati, negli ultimi quattro anni, le iniziative per azioni disciplinari nei confronti dei magistrati per violazioni di doveri relativi alla libertà dei cittadini, alla speditezza dei procedimenti ed alla adozione di provvedimenti relativi alla libertà personale degli imputati, alla correttezza nella assunzione delle prove e ad ogni altro obbligo relativo ai fondamentali diritti dei cittadini di fronte alla Giustizia, quale sia stato l'esito dei procedimenti iniziati quali i provvedimenti adottati, quale il numero dei procedimenti pendenti e dei provvedimenti non ancora depositati dopo la deliberazione degli organi del CSM.
Chiedono infine di conoscere quale sia il pensiero del Ministro e quali le iniziative sue e del Governo, di fronte a prassi e situazioni che vedono, di fatto, profilarsi una responsabilità per danni delle vittime di errori e ciò all'indomani di un referendum che ha visto una schiacciante maggioranza in favore della responsabilità civile non delle vittime ma dei magistrati.