Roma, 15 marzo - N.R. - Molte persone riconoscono oggi nell'emergenza ecologica e nella necessità di una profonda conversione e trasformazione della nostra società per fare pace con la natura e tra gli uomini l'urgenza più immediata ed unificante, che avvicina tra loro persone, punti di vista ed esperienze talvolta anche molto differenti.
Nelle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo c'è la possibilità di proporre a milioni di persone un'idea di alternativa verde come necessario cambio di rotta della nostra civiltà, nel segno della giustizia, della pace dell'integrità della biosfera.
Moltissime persone, gruppi, organizzazioni, cooperative, circoli vorrebbero contribuire alla necessaria svolta ecologica nei comportamenti, nelle scelte pubbliche, nei modi di pensare,e vedono nelle elezioni europee una possibile scadenza di aggregazione, di dibattito pubblico e di espressione di un segnale in quella direzione. Un segnale ed una domanda di rinnovamento, oltretutto, più liberi rispetto alle solite scadenze elettorali, perchè non è in palio la distribuzione del potere politico e clientelare nella nostra società, ed è quindi più pensabile che il confronto politico si giochi maggiormente nella dimensione ideale, e sulle grandi scelte per un futuro migliore della vita del nostro pianeta.
Non esiste oggi una "casa comune" di tutte le persone impegnate in questo sforzo di "conversione ecologica", e forse è anche un bene che non esista stabilmente e non si possa quindi delimitare, cristallizzare ed isterilire. Ma molti sentono la necessità di offrire per la prossima consultazione europea almeno un "tetto comune", cioè un'opzione convincente che rimescoli le ragioni ideali di tante persone tra loro vicine per prassi sociale e per aspirazioni di fondo, ma poi distanti per motivi organizzativi o residue incrostazioni ideologiche, ed elabori una "proposta verde Europa" capace di far interagire e rafforzare persone e gruppi che ormai sono presenti trasversalmente in tutti i settori culturali e politici della società italiana. Una proposta i cui sviluppi comunque avrebbero peso ed importanza per il lavoro quotidiano anche al di là della scadenza elettorale, ed in vista di futuri impegni ed iniziative che possano essere comuni a milioni di persone. Da qualche tempo è aperto, con molteplici interventi
pubblici e contatti più riservati, un dibattito su come sciogliere rigidità non più giustificate e come aggregare persone tra loro non solo compatibili, ma reciprocamentente necessarie per dare maggiore forza, autorevolezza ed ampiezza ad una proposta ecologista complessiva. Da varie parti - da molte liste verdi, dai firmatari del cosiddetto "appello Sciascia", da numerose assemblee pubbliche, da lettere sui giornali, ecc. - emerge il bisogno di riunirsi intorno ad un tavolo comune, per parlarsi direttamente - senza l'intermediazione spesso interessata e deformante dei massmedia o gli interventi di forze politiche organizzate - tra persone che si sentano partecipi di una comune impresa, anche se magari condotta in contesti associativi, organizzativi e politici differenti. Per tentare di avvicinare tra loro queste persone e forse riunire anche in un'espressione elettorale forte ed unitaria
queste speranze, si chiede che le persone qui sotto indicate si riuniscano martedì 28 marzo 1989 in un "Concilio Verde Europa" sforzandosi di dare vita - sostenuti dalla fiducia e dalle attese di moltissimi - ad una "proposta verde Europa" per un manifesto ed una lista elettorale europea capace di convincere persone, gruppi e organizzazioni interessate, affinchè ognuno possa mettere da parte i propri particolarismi e le proprie riserve , riconoscendosi ad un livello più alto e più forte nella "proposta verde Europa" scaturita da quel "Concilio". Così anche gli organismi deliberanti delle varie aggregazioni formali - ed in particolare l'assemblea federale delle liste verdi - potrebbero trovarsi a valutare - si spera positivamente - una proposta scaturita da un'area più ampia e più variegata, non riducibile ad alcun singolo singolo schieramento nè ad una sommatoria tra essi.
Le persone invitate a prendere parte non possono, ovviamente, essere considerate espressione esauriente o esclusiva dell'impegno ecologista in Italia: centinaia e forse migliaia di altre persone potrebbero essere invitate a pari titolo, ma sarebbe difficile riunirle e parlarsi. Volendo immaginare un percorso innovativo ed unificante, si è tentato di comporre una cerchia sufficientemente ampia e variegata di interlocutori, tale da garantire equilibrio e lungimiranza, evitando nel contempo di fornire spunti o pretesti per affermazioni di incompatibilità o di sfiducia. Alle persone invitate si chiede con trepidazione e speranza di accogliere questo invito e di riunirsi fra loro a "Concilio". Alle persone finora non invitate, ma interessate, si chiede di unire e manifestare le loro attese e speranze, affidando a quei 150 esponenti di un nostro comune impegno, la fatica e la responsabilità di giungere da una proposta creativa, capace di rimettere in cammino un processo di convergenza ecologista.
Un Gruppo di sostenitori della presente iniziativa ha deciso di accompagnare la convocazione del "Concilio verde Europa" con un digiuno propiziatorio da lunedì 13 marzo sino alla sera di sabato 18 marzo 1989 per simboleggiare così la disponibilità a liberarsi da scorie e pregiudizi e per chiedere a tutti di fare altrettanto, e per fare spazio a novità e sbocchi sorprendenti, senza accampare pregiudiziali di alcun genere.
Ora non resta che sperare che gli interpellati dichiarino la loro disponibilità di incontrarsi con gli altri invitati, e che tutti insieme arrivino a formulare una "proposta verde Europa" che superi felicemente molte remore, molti dubbi, molte riserve e rilanci con forza un comune impegno ecologista, sociale, libertario, nonviolento, di pace e di giustizia.
Chi vuol dare il proprio sostegno a questa proposta o associarsi - magari anche parzialmente - al digiuno, segnali la sua disponibilità al Gruppo consiliare verde alternativo della Provincia autonoma di Bolzano (047!-976444,993015; telefax 973177 presso Regione). Agli invitati si chiede di comunicare presto la loro adesione positiva al "Concilio Verde Europa", e riceveranno ulteriori comunicazioni.
ALEXANDER LANGER