Roma, 15 marzo - N.R. - Giovanni Negri vicesegretario del partito radicale ed europarlamentare ha dichiarato:
"A qualche mese dal suo debutto la campagna di Craxi sulla droga ha già contribuito ai seguenti tre effetti: Condanne a un anno di galera per cittadini rei di aver stampato manuali sulla marjuana(Sparagna); previsione giuridica di quattro anni di galera per quel milione di italiani colpevoli di consumare sostanze dannose quanto il whisky; dilagare di doppie verità togliattiane dentro e fuori il suo partito.
Ora se ne aggiunge una quarta: gravi abusi di pubblici microfoni al servizio di un'improbabile beatificazione di Martelli, presunta vittima di oscure trame.
Noi non ci soffermiamo sulle vicende personali, keniote o italiote, di chi al di là di inequivocabili dissensi politici non rinunciamo a considerare una compagno. Ciò che è invece particolarmente rilevante è la disastrosa conseguenza sociale e politica della campagna di Craxi: la regressione di quindici anni della maturità collettiva del nostro paese sulla questione droga.
Urge il ripristino di modiche quantità di ragionevolezza nel PSI, prima che i danni siano irreparabili. E' in gioco qualcosa di ben più serio che un pugno di voti in più o in meno all'ennesimo "uomo forte che sbatte il pugno sul tavolo" riciclando ventennali litanie dell'antidroga, ventennali fallimenti, ventennali repressioni a carico di qualche sottoproletario usato per dimostrare che "l'uomo forte è efficace".