Roma, 22 marzo - N.R. - Autorevoli esponenti comunisti si esprimono sullo svolgimento del Congresso del Pr a Budapest.
RENATO ZANGHERI (capogruppo camera)
"E' un'occasione incoraggiante e attraente. Gli ungheresi hanno intrepreso una strada vera e profonda di mutamento del loro sistema politico ed economico. C'è da augurarsi che succeda lo stesso in tutto l'Est Europa".
MASSIMO D'ALEMA (direttore "L'unità)
"Quello che sino ad un anno fa era impensabile oggi è possibile. Ritengo che sia una fortuna".
LUCIANO VIOLANTE (vicepresidente gruppo camera)
"Ho molto apprezzato il carattere transnazionale del Pr che risponde ad una esigenza del nostro tempo visto che molti problemi non sono più solo nazionali. Significativo che il Pr, molto capace di cogliere le novità, abbia scelto questa strada. Bisogna vedere se tutto ciò non sarà solo spettacolo, ma diverrà reale politica. Noi seguiamo oggi questa dinamica radicale con grande attenzione ed interesse".
EMANUELE MACALUSO (direzione Pci)
"Sono felice di questa scelta: c'è stata una polemica in passato sulla riformabilità di queste società. Con Gorbaciov e l'Ungheria stiamo avendo la dimostrazione che è possibile la pluralità di partiti, opinioni e stampa. Possono quindi essere riformate. Il fatto che si dia ospitalità è un sintomo di questo mutamento".
CHICCO TESTA (deputato Pci)
"Se sarò libero verrò senz'altro al Congresso".
BAGET BOZZO (europarlamentare Psi)
"La scelta del Pr è molto interessante, vista soprattutto alla luce dei precedenti consigli federali di Gerusalemme e della Yugoslavia (Slovenia). I radicali hanno idee piene di fantasia: l'impostazione transnazionale mi sembra particolarmente significativa".