Roma, 27 marzo-NR-In merito alle dichiarazioni del Ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese sulla questione tibetana Maurizio Turco, vicetesoriere del Partito radicale ha dichiarato:
"Se a Lhasa - capoluogo della regione tibetana, capitale del Tibet - durante "dimostrazioni anticinesi" sono morte 16 persone e altre 100 sono rimaste ferite e a detta del Ministro degli esteri cinese Oian Oichen "nulla hanno a che vedere con i diritti umani" si permetta al parlamentare europeo Giovanni Negri di raggiungere Lhasa e di verificare, si permetta di conoscere la situazione reale anzichè coprirla solo con la verità di Stato.
Cosa significa altrimenti che la Cina "non tollera alcuna ulteriore ingerenza negli affari interni da parte di qualsiasi Governo straniero o Organizzazione sotto alcun pretesto" se non il voler risolvere con un atto di forza (con un genocidio?) la questione tibetana.
Si permetta a Negri di raggiungere Lhasa, di incontrare il popolo tibetano, di incontrare i dirigenti cinesi, si permetta di conoscere anzichè chiedere di credere tout-court, quasi che il Tibet non abbia la forza di parlare."