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Agora' Agora - 11 aprile 1989
TORTORA: IL CSM SI APPRESTA AD ARCHIVIARE L'INCHIESTA SUI GIUDICI NAPOLETANI DEL CASO TORTORA. DICHIARAZIONE DI DE STEFANO. DOMANI MANIFESTAZIONE RADICALE DAVANTI AL CSM.

Roma, 11 aprile - N.R. - Il partito radicale ha convocato per domani alle ore 16 davanti alla sede del CSM (piazza Indipendenza 11) una manifestazione contro la prospettata archiviazione da parte di quei giudici dell'inchiesta nei confronti dei colleghi che crearono ed alimentaromo il "caso Tortora".

Saranno presenti il primo segretario del pr, Sergio Stanzani, parlamentari, segretari federali.

Mario De Stefano della segreteria federale afferma:

"L'annuncio che il CSM si appresta ad archiviare ogni inchiesta sui giudici napoletani che crearono ed alimentarono il "caso Tortora" è la conferma di quanto andiamo sostenendo da anni: questo CSM non è più l'organo di autogoverno della magistratura ma più brutalmente la camera di compensazione degli interessi di parte delle correnti della magistratura. Nella maniera più clamorosa e sul caso più abominevole di non-giustizia degli ultimi decenni in Italia, il CSm si appresta a passare un colpo di spugna.

A confronto di quanto è accaduto sino a pochi mesi fa orsono nella commissione inquirente quanto il CSM si appresta a compiere domani è incomparabilmente più grave. Se poi si tiene conto che addirittura si consentirà ad uno degli inquisiti, Felice Di Persia, di partecipare al voto insabbiatore, veramente si tocca il fondo.

Non possiamo e non vogliamo assistere passivamente a tanto scempio della giustizia e delle regole dello stato di diritto.

Perciò saremo davanti al CSM a manifestare silenziosamente la nostra protesta e l'indignazione popolare per quanto si appresta a compiere, nella speranza che vi sia ancora qualcuno tra i membri di questo organo che senta l'esigenza morale di rispondere alle spinte corporative con un atto di rigore e di giustizia.

Comunque vada a finire, questa vergognosa pagina non sarà l'ultima del caso Tortora. Altre pagine vogliamo scriverle con i milioni di italiani che hanno compreso il dramma di Enzo Tortora e che non hanno dimenticato le responsabilità di quel pugno di magistrati, di pentiti e di cronisti infedeli.

 
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