Roma, 12 aprile - N.R. - L'articolo 2 del regolamento del gruppo socialista al Parlamento Europeo è molto esplicito: "I deputati appartenenti a un partito membro dell'Unione dei partiti socialisti della Comunità o del Pasok, sono membri di diritto del Gruppo Socialista".
Anche sulla base di tale articolo il segretario del PSDI, Cariglia, aveva nei giorni scorsi inviato una lettera al presidente degli eurodeputati socialisti Rudy Arndt, nella quale comunicava la regolare iscrizione di Negri al PSDI e la conseguente iscrizione al gruppo socialista a Strasburgo.
Nel pomeriggio di ieri il direttivo del gruppo socialista europeo si è tuttavia trovato di fronte al veto politico posto da Mario Diḍ, capogruppo dei deputati PSI a Strasburgo: la questione Negri non si affronta, per il PSI Negri non pụ entrare nel gruppo.
Informato di tale veto l'europarlamentare Giovanni Negri ha inviato una lettera al Presidente degli eurodeputati socialisti Rudy Arndt comunicando la propria appartenenza al gruppo socialista di diritto e chiedendone la formalizzazione, rammaricandosi del "tentativo del PSI di coinvolgere, sino alla violazione del regolamento, tutti i loro colleghi europei per meschine ragioni di lotta politica italiana".
Allegate alla lettera, la fotocopia della sua tessera del PSDI, la dichiarazione del segretario del PSDI Cariglia, il regolamento del gruppo europeo socialista.
Quanto all'atteggiamento di Diḍ e al veto politico del PSI, Negri ha dichiarato: "Dispiace dover constatare una manifestazione di neurosocialismo".