Roma, 13 aprile - N.R. - Favorevole ad un sollecito varo dell'inchiesta parlamentare sulla tortura si è detto il relatore Vairo, democristiano, nella sua relazione, tenuta stamani in Commissione Giustizia sulla proposta di legge Mellini ed altri.
Non è necessario che sia provata una consistente rilevanza numerica di casi di tortura perchè il Parlamento abbia l'obbligo morale di indagare su un così triste fenomeno e sulla congruità delle misure per reprimerlo, ha detto Vairo; sottolineando che oramai la convenzione europea e quella delle Nazioni Unite ratificate dall'Italia, impongono di non considerare la tortura come un fenomeno solo astrattamente possibile, ma di vigilare anche nei paesi più civili per impedirne la possibilità, rilevarne i casi, assicurarne la punizione e scongiurare eventuali connivenze e tolleranze. Il solo fatto che spesso lo spettro della tortura appaia in vicende processuali ed in articoli di stampa, impone che il parlamento non rimanga inerte. Vairo ha pure sostenuto che l'imminente entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale non rende inutile, con le maggiori garanzie del rito accusatorio, le salvaguardie contro eventuali abusi ma, semmai, ne accresce l'importanza e l'urgenza.
La discussione riprenderà mercoledì prossimo con il parere del Governo.