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Agora' Agora - 15 aprile 1989
CONGRESSO PR-BUDAPEST: ADAM MICHNIK, MEMBRO DELLA DIREZIONE DI SOLIDARNOSC, PARLA DELLA POLITICA NEL SUO PAESE E DEL PARTITO RADICALE: "SONO AMICO DELL'UTOPIA TRANSNAZIONALE. NEI NOSTRI PAESI ESISTE ANCORA UNA POLITICA COME ETICA SOCIALE, PER NOI E' ANCORA CONDOTTA SOCIALE".

Varsavia, 15 aprile - N.R. - Adam Michnik è uno dei più importanti esponenti di Solidarnosc: membro della direzione, scrittore e docente universitario è stato ripetutamente incarcerato dal regime. Radio radicale l'ha intervistato.

I paesi dell'est e il blocco sovietico: stiamo assistendo alla grande crisi dell'impero sovietico multinazionale, e all'evento di un congresso di un partito occidentale, nonviolento, transnazionale, oltre cortina. Qual'è la sua opinione?

Secondo me le relazioni internazionali dell'Unione sovietica sono in crisi è vero ma le riforme sono possibili spero i cambiamenti sono possibili.Bisogna cercare la comunicazione con le nazionalità reali, in Estonia, in Georgia, in Armenia eccetera.

Io penso che l'impero totalitario finirà ma penso che anche una trasformazione in senso negativo sia possibile realmente, e questa è la sfida di realtà sociale per Gorbaciov.

C'è da dire che le organizzazioni internazionali dei partiti sono di fatto organismi che raggruppano partiti nazionali:cosa pensi del tentativo del partito radicale di fondarsi come partito transnazionale, è un'utopia adeguata o inadeguata ai nostri tempi?

Non so, io sono uno storico e non un profeta...A mio avviso se di utopia si tratta, è una bella utopia, e io amo molto le utopie di questo tipo. Io sono l'amico dell'utopia transnazionale.

Qual'è secondo te la differenza se una differenza c'è tra la percezione della politica nelle società occidentali e nei paesi dell'est?

Io penso che nei paesi occidentali la politica sia prima di tutto gioco di forza; gioco politico, in parlamento, eccetera. Da noi nei paesi del "socialismo reale" esistono due tipi di politica: la politica ufficiale, le regole del gioco burocratico; e la politica che ha realmente etica sociale, che porta l'etica nella pratica sociale. Questa è la politica dei dissidenti, come ci chiamate nella stampa libera. Ora noi assisteremo alla trasformazione della politica della dissidenza, verso la moda della politica occidentale. Forse questo sarà molto interessante.

Pensi sia necessario portare questa politica verso quel che in occidente si chiama "politica spettacolo"?

Io penso che gli spettacoli siano una necessità nel gioco politico per realizzare qualcosa.

 
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