Roma, 23 maggio - N.R. - Marco Taradash, candidato per la lista Antiproibizionista sulla droga, ha diffuso la seguente dichiarazione in merito all'intervista del giudice Giovanni Falcone all'Espresso:"Gli argomenti di Giovanni Falcone contro la legalizzazione delle droghe come strumento essenziale per disarmare la mafia sono in realtà i più forti argomenti a favore. Falcone afferma infatti che sarebbe mecessaria una decisione a livello internazionale, cosa che a lui appare impossibile. Falcone ha ragione sul primo punto, è troppo pessimista sul secondo. E' chiaro infatti che il superamento di un sistema legislativo mondiale, come è il Proibizionismo, può avvenire soltanto a livello mondiale. Ma è altrettanto chiaro che il fallimento mondiale del Proibizionismo sta risvegliando coscienze e iniziative che attraversano le frontiere, le barriere ideologiche, i pregiudizi collegati ai formidabili interessi che ruotano intorno al sistema proibizionista. Ne sono testimonianza la nascita della Lega Internazionale
Antiproibizionista, fondata a Roma il 31 marzo scorso da personalità di 15 diversi paesi dell'Europa, Nord America ed America Latina; la presentazione in Italia della Lista Antiproibizionista che concorre alle elezioni europee, la presentazione in Belgio di una iniziativa analoga, la Liste Antiprohibitionniste, che concorre alle elezioni regionali del 18 giugno. Sappiamo benissimo che la campagna antiproibizionista non si risolve in un giorno nè in un solo paese o continente. Ma di fronte ad analisi come quelle dello stesso Falcone, o alle nerissime prospettive delineate a Firenze nei giorni scorsi da esperti internazionali quasi tutti concordi nel ritenere che la guerra alla mafia della droga è perduta, appare sempre più evidente che l'unica arma vincente è sottrarre alle varie mafie internazionali quell'incredibile, assurda cifra di 5oo miliardi di dollari, più di 700 mila miliardi di lire, che ogni anno tutti gli Stati del mondo regalano, attraverso il Proibizionismo, al loro nemico mortale. La guerra al
la droga si rivela la più stupida e scellerata guerra che mai uno stratega folle abbia deciso di dichiarare "