Roma, 29 maggio - N.R. - Marco Taradash,capolista di 'Antiproibizionisti sulla droga, contro la criminalità politica e comune' ha dichiarato:
"L'arresto di Totuccio Contorno nelle circostanze misteriose di cui si legge, deve portare a una immediata conseguenza: le dimissioni dell'Alto Commissario per la lotta alla mafia, Domenico Sica.Il caso Contorno mette in luce due fenomeni su cui , fino ad oggi, partiti e mass media, nella loro generalità, avevano preferito far cadere una cortina di complice silenzio: primo, l'inefficenza dell'apparato che Sica ha messo in piedi, visto che Contorno ha ripreso la sua attività criminale nonostante lo stretto rapporto con l'Alto Commissariato; secondo, il fallimento definitivo di una strategia di lotta alla mafia combattuta essenzialmente con l'ausilio dei pentiti. Il pentitismo in sè è uno strumento da abbandonare, come esempi clamorosi, dal processo Tortora in poi, hanno abbondantemente dimostrato: eppure Sica continua a ritenere i pentiti un'arma insostituibile e da rafforzare.Contorno, come tanti altri prima di lui, ma in maniera inequivocabile, si è servito dello Stato - dei suoi poliziotti, giudici, alti
commissari - come di un'arma impropria nella guerra di cosche. A meno che non vogliamo credere, e la stampa italiana non voglia credere, alla ridicola versione che adesso le veline del ministero dell'Interno accreditano:vale a dire di un doppio, triplo, quadruplo gioco cui padrini e killer della mafia avrebbero abboccato come tante Biancaneve. A questo punto l'alternativa è secca: o Sica si dimette o Governo e ministero degli Interni lo devono licenziare."