Roma, 29 maggio - N.R. - Luigi Del Gatto, medico, presidente del Coordinamento Radicale Antiproibizionista, capolista della lista "Antiproibizionisti sulla droga, contro la criminalità politica e comune", interviene sulle dichiarazioni fatte dal magistrato Giuseppe Di Gennaro, direttore dell'UNFDAC (agenzia delle Nazioni Unite sulla droga) al quotidiano 'Il Sole-24 ore'.
"Quando Di Gennaro ricorda la commissione degli stupefacenti della 'Società delle Nazioni',omette di riferire che Saur nel 1936 dimostrava in quella sede come il sistema britannico della prescrivibilità avesse ridotto a qualche centinaio i tossidendenti in Gran Bretagna rispetto alle migliaia che già si contavano negli Usa dove vigeva una legge proibizionista.
Quando afferma ancora che "una società civile si deve domandare se l'abuso di droga sia un fatto tollerabile o no" conclude non con una proposta,ma con la declamazione che "non si debba tollerare". Una proposta invece c'è e sta nel dissuadere dall'abuso di droga come di qualsiasi altro farmaco,pur rendendo disponibile al giusto prezzo di mercato legale l'una e gli altri.
Quando poi riconosce che "non è possibile modificare un comportamento che non dipende dalla volontà del soggetto con la punizione",omette di dire che la stessa cosa succede con le cure forzate. Suvvia Di Gennaro, già San Tommaso affermava che non con una legge che si fa di un uomo un santo;quotidianamente possiamo invece osservare come una legge proibizionista e punizionista possa fare di una polvere bianca,prodotto agricolo,una miniera d'oro e di un problema da risolvere una guerra tragica quanto fallimentare."