Roma, 30 maggio - N.R. - Marco Taradash, capolista degli 'Antiproibizionisti sulla droga, contro la criminalità politica e comune' replica alle sconcertanti affermazioni fatte oggi da Marco Sassano su 'Il Giorno.
Compare oggi sulla prima pagina del quotidiano milanese un articolo di Marco Sassano in cui si crea subdolamente un legame fra la campagna antiproibizionista di Pannella e del Pr e la morte di una giovane tossicodipendente nell'ospedale Niguarda di Milano.
Ora, come tutte le persone oneste sanno, la campagna antiproibizionista ha proprio lo scopo di togliere il monopolio delle droghe al mondo criminale, sottraendo così alla clandestinità decine di migliaia di persone, oggi trascinate delle leggi proibizioniste nell'inferno della prostituzione, dello spaccio, delle aggressioni per strada, del consumo di eroina senza nessun controllo di qualità e di sicurezza. La "liberalizzazione"che 'Il Giorno' imputa vergognosamente ai radicali è invece l'effetto tragico delle leggi in vigore. Droga proibita significa droga libera, droga che penetra nelle città, arriva in ogni piazza, sin dentro le scuole, minacciando la vita e la salute dei giovanissimi e di tutti.
L'impegno degli antiproibizionisti è di riportare finalmente la vendita e il consumo delle droghe sotto il controllo della legge, ristabilendo l'ordine contro la violenza e garantendo sicurezza di vita per tutti nelle nostre città.