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Agora' Agora - 2 giugno 1989
CRISI GOVERNO: RADICALI DA SPADOLINI: LA STRADA PER USCIRE DA UNA CRISI EXTRAPARLAMENTARE E EXTRAISTITUZIONALE.

Roma, 2 giugno - N. R. - Il Presidente del Consiglio incaricato, Giovanni Spadolini, nell'ambito delle consultazioni ha ricevuto ieri la delegazione del Partito Radicale. La delegazione era composta dal presidente del partito Bruno Zevi, dal primo segretario Sergio Stanzani, dai presidenti dei gruppi parlamentari Gianfranco Spadaccia e Giuseppe Calderisi.

Riproponiamo la dichiarazione di Stanzani al termine dell'incontro:

"Abbiamo ribadito al Presidente Spadolini le preoccupazioni già espresse al Presidente della Repubblica per il carattere extra parlamentare e, in qualche misura, extraistituzionale di questa crisi. Abbiamo voluto anche sottolineare che riteniamo un grave errore la decisione di non rinviare il governo davanti al Parlamento, dando così luogo a procedure anomale che incoraggiano e favoriscono l'uso strumentale , ed ora perfino elettorale, della crisi di governo.

Poiché il presidente del Senato è stato tuttavia incaricato di un delicato compito esplorativo, gli abbiamo formulato il nostro augurio che il suo lavoro possa comunque contribuire alla soluzione della crisi nell'interesse del Paese e non ci siamo voluti sottrarre al dovere di manifestargli la nostra opinione.

Il Paese ha bisogno di un governo efficace e duraturo che utilizzi appieno l'intera legislatura, la decima repubblicana, per affrontare i più urgenti e gravi problemi della nostra economia e almeno alcune essenziali riforme istituzionali.

Occorre pertanto:

1) definire alcuni precisi obiettivi programmatici;

2) chiedere e pretendere precise ed anche personali assunzioni di responsabilità nel prossimo governo da parte di chi ha mostrato di intendere la governabilità a senso unico;

3) allargare non a nuovi partiti - poiché non si tratta di partiti tradizionali - ma coinvolgere nella maggioranza e nel governo (come abbiamo chiesto dall'inizio della legislatura) la disponibilità e l'impegno dei parlamentari radicali, verdi ed eventualmente anche di quelli della sinistra indipendente, per la validità del contributo che questi possono dare alla politica dell'ambiente e dell'energia, all'azione politica necessaria per realizzare l'integrazione europea e all'iniziativa da assumere per il risanamento economico e finanziario del Paese;

4) definire pertanto su queste basi un preciso impegno politico e programmatico, valido per l'intera legislatura, con il fine esplicito di scoraggiare chi volesse perseguire all'interno della maggioranza una politica di logoramento e di destabilizzazione del governo, del parlamento e delle istituzioni. "

 
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