NEGRI: "LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI DELLE AUTORITA' TEDESCO ORIENTALI FA IL PAIO COL MASSACRO DELL'INFORMAZIONE DEL TG2 CRAXIANO E DEL 'CORRIERE DELLA SERA-GIORNO'.E I SOCIALISTI OSANO POI ATTACCARE IL PCI PER I MASSACRI IN CINA?"
Roma, 9 giugno - N. R. - Il dissidente sovietico Leonid Pliusc, rappresentante dell'Alleanza Helsinki Ucraina, ed Antonio Stango, segretario federale del Partito Radicale, candidati nelle liste del PSDI per le elezioni del Parlamento Europeo, hanno tenuto ieri al muro di Berlino (ceck-point Charlie) una manifestazione-conferenza stampa insieme con esponenti di movimenti democratici e per i diritti umani di Paesi dell'Europa centro-orientale, cinesi e vietnamiti. Pliusc, Stango, e la moglie di quest'ultimo, Pina Pasquale, si sono quindi seduti su una striscia di terreno di proprietà tedesco-orientale, rifiutandosi di obbedire agli di ordini di sgombero della polizia. Trenta agenti della polizia di frontiera della DDR li hanno quindi prelevati; dopo alcune ore dall'arresto e gli interrogatori da parte di agenti in borghese delle forze di sicurezza tedesco-orientali, sono stati rilasciati ed espulsi dal territorio della DDR.
"Le violazioni di fondamentali diritti civili da parte delle autorità di Berlino Est - ha dichiarato Giovanni Negri, europarlamentare radicale e candidato nelle liste Psdi - fa il paio con il massacro sistematico, scientifico, del diritto all'informazione e all'immagine compiuto dai mezzi di disinformazione infeudati al Partito Socialista di Bettino Craxi. Come è noto ieri, alle ore 15 circa, due candidati di un partito di governo, membro dell'Internazionale Socialista, sono stati arrestati dalle autorità di un paese comunista, ostile al riformismo gorbacioviano. Il TG 2, il telegiornale privato di Via del Corso, si è ben guardato dal riportare la notizia; 'Il Corriere della Sera' e 'Il Giorno', giornali milanesi vicini al cuore di Bettino Craxi, non hanno pubblicato neanche una riga.
Nella stalinista DDR, si arrestano ancora cittadini europei nel corso di pacifiche manifestazioni nonviolente; nell'Italia craxiana si distrugge l'identità, l'esistenza stessa delle lotte nonviolente. L'onorevole Craxi, e i suoi portavoce, hanno anche il coraggio di attaccare poi il Partito Comunista Italiano per i tragici avvenimenti della Tien An Men. "
"Ogni commento" conclude Negri "ci pare superfluo".