RONCHI E RUTELLI E MIGGIANO.Roma, 13 giugno - N. R. - I Verdi Arcobaleno, hanno presentato questa mattina un dossier sulla strage di Ustica:
"Contributo alla ricerca sulla verità su Ustica.
Quale missile può aver colpito il DC 9 dell'ITAVIA?".
Erano presenti i deputati Verdi Arcobaleno Edo Ronchi e Francesco Rutelli; Paolo Miggiano dell'IRDISP (Istituto di ricerca per il Disarmo lo Sviluppo e la Pace) ha illustrato una ricostruzione dei fatti di Ustica. E' stata presentata un'analisi scientifica sulla ipotesi del missile.
Forniamo una sintesi di quanto affermato in conferenza stampa.
Il contributo della IRDISP prende per buoni e solidi i pilastri della perizia del Collegio Blasi: l'esplosione è avvenuta all'interno dell'aereo, il ritrovamento di esplosivi TR (RdX Ciclonite) e TNT (tritolo) indirizza verso miscele comuni nelle testate dei missili, il tracciato radar mostra un aereo dalle caratteristiche di un caccia che fa un giro in direzione del DC-9 ITAVIA e continua a volare dopo che il DC-9 è esploso.
Il motivo di questo giudizio sui lavori del Collegio Blasi sta nelle analisi rigorose, nella capacità professionale, nella citazione delle fonti, nell'uso incrociato delle fonti stesse, nella sofisticatezza tecnologica, nell'uso delle banche dati elettroniche: in poche parole in un approccio scientifico.
L'ipotesi che un missile aria-aria lanciato da un aereo abbia abbattuto il DC-9 non viene quindi da noi abbandonata, mentre viene recepito il suggerimento di Pisano di allargare l'analisi ai missili della marina e a quelli in dotazione alle forze armate straniere. Non siamo quindi parte del "partito del missile aria-aria", bensì del "partito del missile". Fino a quando il "partito della bomba" non ci mostrerà una bomba capace di staccarsi da un aereo in volo ed esplodere, producendo gli effetti così precisamente documentati dal Collegio Blasi. Noi una bomba simile l'abbiamo cercata in molti annuari, ma non l'abbiamo trovata.
Sugli annuari dei sistemi d'arma abbiamo invece trovato alcune informazioni interessanti sui missili. Il contributo dell'IRDISP parte quindi dal punto in cui è arrivata la perizia del Collegio Blasi e consiste principalmente nel rappresentare "lo stato dell'arte" dei missili al 1980, all'epoca della strage. Questo quadro non è venuto da parte di chi lo avrebbe dovuto prospettare, anzi.
Il capitolo 2 della seconda parte ricostruisce le caratteristiche tecniche dei missili aria-aria lanciati da aerei e dei missili superficie-aria lanciati da navi. Missili aerei e navi in dotazione alle forze italiane, francesi, americane, libiche presenti nel Mediterraneo. Sono le forze più citate della stampa in relazione alla strage di Ustica. Nello stesso capitolo si ricostruisce anche la "reticenza militare" ad approfondire questo argomento.
Non si fanno invece scenari globali, cioè ipotesi complete su tutta la dinamica che porta all'abbattimento del DC 9 ITAVIA. Di questi scenari che spiegano tutto, dalla politica internazionale al tipo di aereo abbattitore, dalla base di partenza dell'aereo presunto killer alla nazionalità dell'aereo stesso, ne abbiamo già avuti troppi.
Tra quelli presentati, pochissimi scenari sono credibili: la maggior parte sono tirati per i capelli. Si tratta di scenari desiderati, in cui gli autori vestono le proprie passioni politiche di alcune buone informazioni, molto lavoro di fantasia, troppo desiderio di fare uno scoop. Agli scenari desiderati bisogna resistere perché - allo stato attuale delle conoscenze - ci sono ancora troppe variabili in gioco e troppe variabili indefinite.
Con questo lavoro dell'IRDISP vogliamo diminuire il numero delle variabili indefinite. Invece di proporre scenari forniamo tasselli, pezzi di conoscenze che possono aiutare la costruzione di scenari credibili.
Si cerca quindi - nel capitolo 4 - di definire il profilo di un "attore", il missile, che nello scenario avrebbe potuto operare.
Ci siamo poi permessi con dei grafici che mostrano le caratteristiche di alcuni sistemi d'arma. In un disegno abbiamo mostrato il raggio di azione di alcuni missili aria-aria di avanzata generazione (Sidewinder AIM-9L, Matra R-550 Magic, ecc. ) in servizio nel giugno 1980. Siccome è l'ipotesi del missile aria-aria per ora la più probabile, abbiamo usato come aereo killer la sagoma di un aereo sicuramente innocente, un caccia Viggen svedese. In un altro disegno, che mostra il raggio di azione di alcuni missili nave-aria, abbiamo usato la sagoma della portaerei Garibaldi che, non essendo entrata in servizio all'epoca, è pure sicuramente innocente.
Negli allegati ci sono anche una serie di schede che possono portare acqua a molti scenari, la cui caratteristica peculiare è di essere rigorose. A questo proposito ringraziamo il Centro studi di politica internazionale (CeSPI) di Roma per averci gentilmente concesso di riprodurre la parte dei dati relativi alla Libia di una recente ricerca sulle esportazione italiane di armi. Così come ringraziamo Corrado Lamberti, vicedirettore della rivista L'Astronomia, per la scheda sul tramonto del sole il 27 giugno 1980.
Secondo William J. Casey, direttore della Cia nell'amministrazione Reagan , il lavoro di ricerca e conoscenza nel campo delle cose militari - l'intelligence - è "il complesso processo di costruire mosaici". William E. Colby, che lo aveva preceduto nell'incarico dal 1973 al 1975, sosteneva anche la maggior parte degli ingredienti necessari per fare una buona intelligence sono pubblicati dalla stampa. Dove noi li abbiamo trovati. Rispetto alla strage di Ustica siamo ancore nella fase di definire la geometria delle tessere del mosaico.
Chi ha elementi in mano o scenari in testa potrà trovare nei rapporto Pisano e negli altri materiali di questo contributo - scritti da Paolo Miggiano dell'Irdisp - qualche buone tessera in più.