Roma, 16 giugno - N. R. - Gianfranco Spadaccia ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Mentre Forlani è divenuto più prudente nei suoi giudizi sulla prospettiva di una Federazione Laica delle forze liberal-democratiche, il Presidente del Consiglio incaricato ha avuto su questo stesso argomento parole di rara volgarità: l'accordo fra repubblicani, liberali e radicali è stato definito da De Mita un 'accordo per qualche voto in più'. Se De Mita pensa di ingraziarsi Craxi con questi giudizi, è ridotto proprio male.
Ma rimane il fatto assai grave e preoccupante di un presidente incaricato che si esprime in questo modo nei riguardi di due forze politiche presenti nel Governo e di un'altra che, dall'opposizione, può vantare indiscutibili meriti democratici.
Il presidente incaricato ha detto che gli elettori hanno buona memoria sulle politiche divergenti e contrastanti di repubblicani e liberali da una parte e dei radicali dall'altra. Certo gli italiani hanno buona memoria. Ricordano per esempio il divorzio, l'aborto, il concordato, l'ora di religione: tutte questioni su cui PRI e PLI sono stati con i radicali e la DC è stata dall'altra parte.
Gli italiani hanno buona memoria, e sono in grado di chiedersi che cosa abbiano in comune De Mita e Donat Cattin, Martinazzoli e Formigoni e perché se tutti costoro possono stare in uno stesso partito, non possano incontrarsi in una Federazione liberaldemocratica La Malfa e Pannella, Altissimo e Zevi. "