COMUNICATO DEL COORDINAMENTO NON UCCIDERE.Roma, 24 giugno - N. R. - Il Coordinamento non Uccidere ha oggi diffuso il seguente comunicato.
»Si prevedeva inizialmente per mercoledì scorso; quindi sembrava che sarebbe stato fissato per martedì prossimo. Ma il voto sulla introduzione della pena di morte in uno dei soli 14 stati Usa che non la prevedono è stato rinviato sine die. Come è noto più volte il Senato e l'Assembly di Albany (capitale dello stato Usa) hanno negli ultimi anni votato a larga maggioranza a favore della pena capitale, ma puntualmente era intervenuto il veto del Governatore Mario Cuomo. L'ultimo veto Cuomo lo aveva posto in marzo, e per questi giorni era prevista una nuova votazione che la lobby favorevole alla pena di morte aveva sperato potesse esprimere una maggioranza in grado di superare il veto (sono necessari i due terzi in ciascun ramo del Parlamento statale) . Va detto che già a marzo a quella maggioranza si era andati vicini (41/61 al Senato e 99/150 all'Assembly) : mancava un solo voto alla camera bassa per superare il veto di Cuomo. Nelle ultime settimane si riteneva che tale voto si fosse trovato, e s
i era quindi richiesta la fissazione del dibattito e del voto sull'override. Ma ieri la notizia: la richiesta è stata ritirata: la maggioranza necessaria non è più certa nemmeno al Senato: il senatore repubblicano Donovan dovrà sottoporsi lunedì ad un delicato intervento chirurgico, e ha detto che "non è più certo di votare a favore". Non è più sicura, quindi, nemmeno la necessaria maggioranza al Senato.
Si tratta di una vera e propria vittoria, che rivendichiamo a noi e alle omologhe organizzazioni americane con le quali abbiamo lavorato in quotidiano contatto. Una vittoria delle oltre 20. 000 cartoline e delle centinaia di lettere che nel complesso sono partite dall'Italia -ma anche da Francia, Belgio, Portogallo, Yugoslavia, Polonia, Cecoslovacchia- alla volta di Albany, dirette a ciascun singolo parlamentare dello stato. Hanno di certo contribuito a far riflettere i lawmakers dello stato di New York.
E' una vittoria, anche, della credibilità della democrazia, la sola che se sviluppata, praticata, fatta vivere può affermarsi contro la follia sanguinaria che quotidianamente spezza vite e speranze in Cina come altrove.