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Agora' Agora - 24 giugno 1989
RAI: SPADACCIA SU RAI, 'POPOLO' E TG3.

Roma, 24 giugno - N. R. - In merito agli attacchi del 'Popolo' a Tg3, il senatore radicale Gianfranco Spadaccia ha ieri dichiarato:

"Il 'Popolo' ha attaccato con inusitata violenza in questi ultimi giorni la Rete 3 e il Telegiornale della stessa rete diretto dal giornalista Sandro Curzi. Nel sistema di lottizzazione da anni in atto alla Rai, si tratta della rete del telegiornale assegnato ai comunisti come la Rete 1 è assegnata ai democristiani e la Rete 2 ai socialisti. E' un modo di spartirsi l'informazione del sistema pubblico letteralmente vergognoso che tante volte abbiamo attaccato. Siamo forse gli unici ad averne in continuazione sottolineato le ripercussioni sulla stessa democraticità del sistema politico, soprattutto nel suo intreccio con i compromessi che la televisione privata berlusconiana ha con alcuni settori dello schieramento politico. Tuttavia gli attacchi del 'Popolo' non sono mirati a correggere le distorsioni che la partitocrazia ha apportato al sistema pubblico dell'informazione, ma semmai ad aggravarle. E non solo perché vogliono mantenere la spartizione per limitarla a DC e PSI. Le critiche che noi muoviam

o a Rete 3 e a TG3 sono ancora molte, ma non sono certo quelle del 'Popolo'. Ci sembra, infatti, che il giornale della DC attacchi Rete 3 e TG3

non tanto per i limiti che derivano dai criteri di lottizzazione (questi infatti sono comuni anche alle altre reti) ma proprio per il contrario, perché negli ultimi tempi in qualche misura sulla Rete 3 i limiti della Rai di regime, in cui l'informazione pubblica viene lottizzata ed anche cloroformizzata, sono stati non rispettati ma forzati. La loro informazione non era abbastanza cloroformizzata e qualche volta neppure troppo lottizzata. E allora Rete 3 e TG3 vanno fatti fuori perché potrebbero migliorare e magari costituire un cattivo esempio. Un'altra cosa a cui non intendiamo dare una mano, è questa 'resa dei conti' dopo il cambio della segreteria DC fra democristiani per il controllo della direzione generale e della Rete e del TG1. Anche in questo caso nessuno può sospettarci di simpatie per Agnes, per Milano o per Nuccio Fava. Ci sembra solo un'altra manifestazione dello spirito padronale con cui i partiti considerano la Rai. Le segreterie dei partiti - caso Locatelli insegna - consideran

o la Rai cosa loro. "

 
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