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Agora' Agora - 26 giugno 1989
DROGA: IGNORANTI E IRRESPONSABILI. I MEGADIRIGENTI DI RAI2 E DI TG2 CHE HANNO DECISO LA PROGRAMMAZIONE DEL FILM 'CHRISTIANE F. - NOI RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO' NON SANNO NIENTE DEL RAPPORTO FRA DROGA E INFORMAZIONE. LA NO-STOP DI QUESTA SERA E' UN CERINO ACCESO IN UN POZZO DI PETROLIO. UNA DICHIARAZIONE DELL'EUROPARLAMENTARE MARCO TARADASH.

Roma, 26 giugno - N. R. - Marco Taradash, eletto al Parlamento europeo nella lista degli Antiproibizionisti sulla droga, interviene sulla no-stop programmata da Rai2 e Tg2 in occasione della giornata mondiale mondiale sulla droga.

"Giampaolo Sodano, Alberto La Volpe o chi per loro sono degli ignoranti e degli irresponsabili. Hanno deciso la programmazione del film 'Christiane F. - noi ragazzi dello zoo di Berlino' sulla base di valutazioni puramente estetiche, da cinefili, senza minimamente tener conto del contesto - la no-stop sulla droga - in cui il film veniva inserito. Questo è un atto di gravissima irresponsabilità e di assoluta ignoranza. Da oltre dieci anni l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) fornisce indirizzi precisi in materia di informazione sulla droga, come ha ricordato anche Don Luigi Ciotti questa mattina al Viminale nella manifestazione organizzata dal ministero degli Interni. E, come Ciotti ha ricordato, i criteri indicati dall'Oms sono diametralmente opposti a quelli che potrebbero consigliare la trasmissione di questo film nel contesto drammatico di un discorso sulla tossicodipendenza. Ritorno ad esprimere la mia più forte preoccupazione per la scelta di questo film, che ha fatto riscontrare

ovunque processi di identificazione con l'eroismo negativo della protagonista, inducendo migliaia di adolescenti a scegliere la strada dell'eroina per manifestare le proprie inquietudini e angosce. Sono poi estremamente preoccupato per l'ignoranza caprina dei dirigenti della Rai, che ad essa uniscono l'irresponsabilità propria di coloro che non sanno di non sapere e perciò riescono a mettere in scena soltanto l'avanspettacolo dei generali perennemente sconfitti nella loro remunerativa 'guerra alla droga'. "

 
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