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Agora' Agora - 28 giugno 1989
GIUSTIZIA: PROCESSO AL SOSTITUTO PROCURATORE DI LOCRI, MACRI', DOMANI A MESSINA: INTERESSE PRIVATO IN ATTI D'UFFICIO.
I TAVERNESE, PATROCINATI DA MELLINI E ROVELLI, SI COSTITUISCONO PARTE CIVILE.

Messina, 28 giugno - N. R. - Domani 29 giugno, avanti al Tribunale di Messina, competente per i reati commessi dai magistrati della Calabria nella loro regione, sarà processato il dott. Carlo Macrì, sostituto procuratore del tribunale di Locri, imputato del reato di interesse privato in atti d'ufficio, per aver ordinato ad un maresciallo dei Carabinieri di Gioiosa Ionica, Santo Balestrieri, con lui tratto a giudizio, indagini per accertare chi fosse il legale che aveva assistito una dottoressa della USL di Siderno, Monego Tavernese, nella redazione di un esposto riguardante irregolarità della USL e la dott. Falbo, moglie del Macrì ed il Macrì stesso, che aveva assunto le indagini, secondo la denunciante, in maniera alquanto distorta.

Il maresciallo Balestrieri conduceva gli accertamenti in maniera alquanto rude, giungendo a svegliare di notte una avvocatessa per farsi rilasciare dichiarazioni su di un altro avvocato "sospetto" di patrocinare l'avversaria del magistrato. Pervenuta notizia dello strano intervento ad ufficiali dell'Arma, sporgevano una denuncia da cui ha preso avvio il procedimento che domani avrà il suo epilogo dibattimentale. Il dott. Macrì, noto per aver sollevato il cosiddetto "caso Calabria", proprio mentre era coinvolto sul piano disciplinare in uno sconcertante episodio relativo al processo per la morte nella Caserma dei Carabinieri di Ardone del giovane Francesco Sergi, era stato assolto dalla sezione Disciplinare del CSM. Tale decisione, che aveva suscitato vive polemiche, è stata impugnata dal Ministro di Grazia e Giustizia avanti alle sezioni Unite della Cassazione. Il magistrato oggi imputato si difende attaccando, sostanzialmente accusando gli ufficiali dei Carabinieri di aver strumentalizzato l'ec

cesso di zelo di un sottufficiale in odio alla sua persona, non senza lanciare frecciate personali contro uno di tali ufficiali, contro un magistrato di Messina e contro il fratello di lui, sottosegretario nel governo De Mita. Contro il magistrato ed il maresciallo si sono costituiti parte civile i coniugi Tavernese, con il patrocinio degli avvocati Mauro Mellini e Patrizio Rovelli, oggetto delle "curiosità" interessate del magistrato.

 
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