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Notizie Radicali
Agora' Agora - 28 giugno 1989
SILVIA BIZZARRI AL TRENTACINQUESIMO GIORNO DI DIGIUNO.
CRAXI ANCORA NON RISPONDE.

Roma, 28 giugno - N. R. - Il "Centro di documentazione sulle sostanze psicoattive" informa che è giunto al trentacinquesimo giorno lo sciopero della fame di Silvia Bizzarri, iniziato il 25 maggio scorso per ottenere un pubblico confronto con Bettino Craxi sul problema delle droghe leggere. La Bizzarri che fuma marijuana da 25 anni, intende dibattere della legge voluta da Craxi, che sanzione con ritiro di passaporto e patente, i fumatori di hascisc.

Silvia Bizzarri spiega a 'N. R. ':

"Le sanzioni penali contro i fumatori di canapa (e misure penali sono il ritiro della patente e passaporto previsti dall'art. 72 del ddl governativo) tolgono ogni credibilità a un serio piano sul problema delle sostanze psicoattive. Sulla marijuana, ho una certa esperienza, e credo di aver qualcosa da dire. Anche a nome degli altri un milione e 999. 999 consumatori italiani che, per il momento, non sono stati interpellati.

La mia azione è anche orientata a fornire elementi di informazione sulla questione delle droghe leggere. Una recente ricerca del Gruppo Abele su novanta testi della scuola media inferiore, mette in luce come anche questi libri destinati a milioni di ragazzi italiani contengano molte assurdità sulle sostanze, in particolare sulla marijuana. Mettendo in gioco la mia esperienza, vorrei che uscisse chiara la verità su questa storia. Se noi diamo informazioni false ai giovani sulla marijuana, poi non ci crederanno, col rischio che ci provino di persona, quando gli diremo cose vere sull'eroina, sul fatto che dia dipendenza e assuefazione. La scuola e lo Stato devono fare un'opera corretta di informazione/prevenzione. In questo senso, è stato interessante il lavoro della no-stop del Tg2 di lunedì sera sugli spot antidroga. Mostrando uno spot americano che accusava drammaticamente la marijuana di 'diminuire la produzione di sperma nei consumatori', il Tg2 l'ha presentato (testualmente) come 'demenzi

ale'. 'Gli spot con queste caratteristiche demenziali' proseguiva il servizio, 'ottengono un effetto comico involontario, e dimostrano come non basti una generica volontà antidroga per fare un'informazione efficace e seria'.

 
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