di GAP

Tra i diritti civili da tutelare c'è anche quello della libertà di culto.

Oggi alcuni giornali danno notizia della attività del 'Centro Studi sui Culti Emergenti' che mira a tutelare dalle aberrazioni e dagli stravolgimenti della personalità operati da alcune sette. Analoghe iniziative sono già state prese all'estero (Stati Uniti e Gran Bretagna in particolar modo) , una indagine è stata compiuta dal Parlamento Europeo.

Vorremmo però che il controllo delle possibili deviazioni non divenisse una indiscriminata caccia alle streghe, facendo di ogni erba un fascio, individuando la diversità come 'reato' da perseguire. La superficialità del rapporto del ParlamentoEuropeo che ricordavamo è un brutto segno su questa strada, le storie di 'rapimenti per la riabilitazioni' da parte di ben stipendiati gruppi assoldati da famiglie in pena rappresentano un'altrettanto brutta faccia della medaglia.

Insomma bisogna seguire con attenzione lo stretto crinale della salvaguardia dei diritti e delle scelte della persona, del diritto di associarsi come meglio si crede.

Da questo punto di vista rappresenta un brutto esempio la foto che accompagna l'articolo su 'Il Tempo': nel servizio non vengono mai citati gli Hare Krisna, eppure la foto che accompagna il servizio si riferisce chiaramente a questo gruppo religioso, i cui comportamenti, per quanto riguarda la comunità italiana, sono ispirati alla massima laicità e libertà.

Siamo disposti a seguire con interesse le ricerche e gli interventi contro gli eventuali truffatori, subornatori e violenti: non le cacce alle streghe, palesi o cammuffate che siano.