di N. R.Abbiamo atteso due settimane sperando che l'Espresso tornasse sul suo "Osservatorio Elettorale": non ci aspettavamo rettifiche o scuse ma almeno una ironica autocritica sullo scivolone in cui è incorso.
Per ben 5 settimane l'Espresso ha propinato ai suoi lettori un sondaggio di alcuni presunti "opinion leader" che ha prodotto risultati sballati e ridicoli. Lo "sballo" totale del sondaggio dell'ultima settimana arriva addirittura al 15%!
Al PCI sono stati dati 4 punti/percentuale in meno, al Polo Laico 4, 1 in più. Alla DC ed al PSI l'1, 5 e l'1, 7 in più.
Alla Lista Verdi-Arcobaleno un punto in meno ed un rapporto con la Lista Verde del 'sole che ride' di 1 a 3 che sicuramente ha inciso sull'orientamento di molti lettori.
Alla Lista Antiproibizionisti sulla droga veniva dato un consenso dello 0, 4%, ed anche qui quale indicazione sarà venuta per il lettore se non quella di rischiare di disperdere il proprio voto?
Questo 'sondaggio' è stato ripreso anche da molti quotidiani, che lo hanno presentato come fosse un'inchiesta dalle basi scientifiche, ed hanno dimostrato, dunque, poca serietà.
Invochiamo da tempo, purtroppo senza successo, una rigorosa regolamentazione dei sondaggi come in altri Paesi europei che impongano criteri disciplinari estremamente severi e, ad esempio, un 'periodo di rispetto' preelettorale nel quale non possano essere svolti e, comunque, non sia lecito renderne pubblici i risultati.
Regole elementari che però potrebbero contribuire a determinare uno svolgimento più corretto delle consultazioni popolari e ad evitare ad istituzioni di ricerca che si dichiarano autorevoli (e ai giornali che abboccano) delle figure tanto barbine.