DICHIARAZIONE DI TEODORI.Roma, 5 luglio - N. R. - Massimo Teodori, deputato radicale e membro del Comitato per la Federazione Laica, ha dichiarato:
"Sembra incredibile ma è proprio così: il fantasma della Federazione Laica dei liberali e dei democratici turba il sonno di autorevolissimi leaders politici ed impedirebbe, a detta di Craxi, la formazione del governo. Vediamo quanto di pretestuoso e quanto di politico hanno le grida emesse in queste ore.
La Federazione Laica non c'è, ancora. Quel che esiste è l'impegno degli organi responsabili del PRI e del PLI di andare ad una Convention a settembre per cui sta lavorando il 'Comitato Galli della Loggia'. Si tratta quindi non di una realtà ma di un progetto politico, e di grande respiro per quanti, da diverse posizioni, vi stanno contribuendo.
Vi è tuttavia una ragione di fondo, e non solo strumentale, dell'accanimento di Craxi e, con lui, dei democristiani delle diverse osservanze, contro tale progetto. E' il timore che cominci ad attuarsi un po' di quella riforma politica tendente alla riorganizzazione dell'attuale sistema dei partiti che è all'origine dell'involuzione partitocratica e della frammentazione legata al proporzionalismo.
Craxi si scaglia contro l'impannellamento perché vuole colpire sul nascere il duplice tentativo di riformare il sistema dei partiti attraverso un metodo non annessionistico e di rinverdire la tradizione liberaldemocratica con l'immissione di istanze e movimenti riguardanti le nuove libertà ed i nuovi diritti civili.
Chi spara contro la Federazione in realtà vuole uccidere la possibilità di autoriforma del sistema politico, vuole impedire che si giunga ad un cambiamento del sistema elettorale, vuole arrivare ad imporre semplificazioni secondo il metodo traumatico non consentendo la via democratica e federalista.
Chi lotta per spezzare addirittura il progetto di Federazione intende così impedire quel rinnovamento della politica che deriverebbe dall'immissione nei vecchi ceppi partitici di movimenti e istanze della società civile.
Sembrerebbe quasi che quel che il PSI non è riuscito a fare (e che con i referendum e le tardive aperture ecologiste aveva provato) oggi voglia impedire ad altri di tentarlo insieme con chi, come noi radicali, ha certamente qualche carta in regola in materia.
I nemici della Federazione sono i nemici del rinnovamento politico del Paese. C'è da augurarsi che su questa sponda non si schierino - anche se per omissione, o per interessata inerzia - anche quei liberali e repubblicani che oggi sono sotto tiro e dai quali ci si aspetta una orgogliosa reazione in nome di quei valori a cui il progetto di Federazione è ispirato".